04 Maggio 2020

Tensioni in maggioranza tra Pd e Vivere Cernusco. In una riunione di giunta, tenutasi il 27 aprile, i due assessori della civica, Daniele Restelli e Mariangela Mariani, hanno votato contro all’acquisto di mascherine lavabili da distribuire a tutti i cernuschesi. Per la precisione la delibera prevedeva una variazione di bilancio di 25mila euro per acquistare schermi e altri dispositivi della tutela del personale comunale che sono stati riaperti da oggi, lunedì 4 maggio, con l’inizio della Fase 2, e di 65mila euro per l’acquisto di una mascherina lavabile per ogni cittadino.

Di fatto uno strappo che potrebbe avere ripercussioni magari non nell’immediato, ma in un prossimo futuro. D’altronde non è la prima volta che tra le due forze che governano la città ci siano attriti. Tornando alla questione mascherine, Vivere ha giocato d’anticipo e prima che la notizia fosse di dominio pubblico ha pensato di renderla nota lei a tutti con un lungo comunicato stampa. Ecco un riassunto delle motivazioni che hanno portato i due assessori a non dare parere favorevole: “Dopo una fornitura iniziale di mascherine da parte della Regione decisamente insufficiente, successive consegne e donazioni di privati hanno permesso al Comune di avere oggi un numero di mascherine, cosiddette chirurgiche, sufficiente per una distribuzione che venga incontro alle necessità di tutte quelle categorie di persone più fragili o più esposte. Altre forniture dovrebbero arrivare da Regione e la distribuzione potrà quindi avvenire in tempi brevi. Soprattutto in momenti come questo riteniamo che si debbano valutare attentamente le priorità di spesa. (…) Siamo consapevoli infatti che, in un momento in cui famiglie e attività commerciali-produttive stanno pagando un durissimo prezzo all'emergenza Covid, l'impiego delle risorse comunali vada attentamente valutato, stabilendo quali siano le priorità. Siamo da sempre contrari alle distribuzioni indifferenziate perchè "non c'è niente di più iniquo che fare parti uguali tra disuguali" (Don Milani); oggi come oggi, inoltre, l'approvvigionamento di mascherine è meno difficoltoso e i prezzi più accessibili alla maggior parte dei cittadini. Valutiamo quindi bene quali sono i bisogni primari a cui dare risposte.
Le risorse comunali non sono illimitate e questa emergenza purtroppo non finirà a breve”.

A quel punto si è reso inevitabile anche un comunicato stampa del Pd per spiegare la sua posizione e replicare alle motivazioni di Vivere: “Non ci siamo mai caratterizzati per contributi o regali a pioggia e men che meno ci è mai interessato strizzare l’occhio a un certo populismo fine a stesso e buono solo per le urne elettorali. Ma questi non sono tempi normali e richiedono azioni conseguenti. Nelle crisi siamo tutti uguali, la tutela della salute non discrimina in base al reddito e chi ieri era ricco oggi può essere in difficoltà. Dare una mascherina a ciascun cittadino non risolve certo i problemi enormi che dovremo affrontare. Il Comune stesso sta rivedendo le previsioni di entrate e uscite del proprio bilancio, mentre tante famiglie e tante attività già oggi faticano ad arrivare alla fine del mese. Ma una cosa non esclude l’altra: le azioni che il Comune sta mettendo in campo per la gestione dell’emergenza e le scelte che andranno compiute nelle prossime settimane, ciascuno per il proprio ruolo e le proprie responsabilità, non escludono il sostegno sanitario a tutta la popolazione anche con una semplice mascherina”.

Anche il sindaco Ermanno Zacchetti ha ritenuto opportuno fare le sue riflessioni, decisamente amare, sulla vicenda: “Ho lavorato molto in queste settimane per portare nelle case della nostra città una mascherina lavabile per ciascuno di voi: pensavo fosse un modo per consegnare l’attenzione del Comune per la vostra salute, (…) Volevo consegnare anche un segnale di risparmio per le famiglie e di rispetto per l’ambiente visto che lavando queste mascherine non avremmo buttato 720mila mascherine monouso nella raccolta indifferenziata. E avevo anche trovato un modello di mascherina di dimensione più piccola adatta per i bambini per ringraziarli di questi due mesi in casa e per responsabilizzarli nella loro possibilità di passeggiare o andare in bici con i propri genitori. (…) Un investimento di circa 60mila euro interamente coperto dalla donazione ricevuta dai comuni dal Gruppo CAP proprio per gestire questa emergenza sanitaria, riservando poi una cifra analoga per altre iniziative di sostegno alla città da aggiungere alle risorse da rendere disponibili con il bilancio comunale. I due assessori di Vivere Cernusco, lo sapete, hanno espresso in giunta la loro contrarietà a questa specifica azione con un voto contrario sull’intero pacchetto d’emergenza comprendente anche l’acquisto di sistemi di protezione e misuratori di temperatura necessari per la sicurezza di alcuni servizi comunali. I relativi capitoli di spesa attendono l’approvazione del consiglio comunale. Resto profondamente convinto dell'importanza di questa azione e sono molto dispiaciuto sia stata bloccata”. In realtà Vivere si era espressa in maniera favorevole per l’acquisto di disposizioni sanitarie per i dipendenti comunali, ma la delibera era una e il voto finale doveva essere unico. Ora l’intera proposta potrà essere portata in consiglio comunale e se avrà i voti favorevoli necessari si potrà, con qualche settimana di ritardo, pensare di dotare di mascherina tutti i cernuschesi.