08 Ottobre 2021

Da mesi si avvertono tensioni tra Vivere Cernusco e il sindaco Ermanno Zacchetti. Precisamente da quando il primo cittadino ha pubblicamente ufficializzato di volersi ricandidare. Oggettivamente un segreto di Pulcinella, visto che da che mondo e mondo un sindaco uscente se non ha motivi personali per abdicare punta sempre al secondo mandato. Ma, a quanto pare, la lista civica non è molto d’accordo. Anzi,  non lo è proprio. E gli attriti sono via via aumentati nel tempo, fino allo strappo della scorsa settimana in consiglio comunale, quando il sindaco ha proposto di modificare la convenzione del project financing relativo al centro sportivo, per fare rientrare il campo da rugby nelle competenze di Enjoy. Risultato: il capogruppo di Vivere Giordano Marchetti ha abbandonato l’aula. E con lui anche il consigliere Pd Maurizio Rosci, de sempre critico nei confronti del sindaco. Zacchetti, dal canto suo, ha evitato di entrare nella polemica. La sua unica frase lascia però intendere che gli attriti tra lui e la civica di maggioranza siano di carattere personale: «Chiedo solamente che non si colpiscano gli interessi della città per colpire me». Nel frattempo Vivere ha emesso un comunicato via social, in cui apre apertamente a Sinistra per Cernusco per allargare la maggioranza: “Riteniamo che Cernusco abbia bisogno di una nuova iniezione di energia e che la coalizione che si presenterà alle prossime elezione debba unire le forze che si riconoscono nel Pd, in Vivere, nei gruppi di sinistra e in tutti quei cittadini attivi in movimenti e associazioni nel campo della cultura, del sociale, dell’ambiente e della solidarietà”. E subito dopo la frecciata a Zacchetti: “Il nostro progetto politico è già stato discusso con il Pd e prossimamente vi sarà un altro incontro. Il nome del candidato sindaco non è il primo tema che vorremmo affrontare”. Ma i rumors vanno oltre: quel nome non deve comunque essere quello di Zacchetti. Un diktat che al Pd non starebbe bene.