05 Marzo 2021

Vivere Cernusco entra a gamba tesa nei confronti della Regione che ha scelto di iniziare la campagna di vaccinazione anti covid nel mondo scolastico, partendo dai docenti universitari. Una decisione assolutamente non condivisa dagli esponenti della lista civica di maggioranza. Si partirà comunque l’8 marzo, una data che dà lo spunto per innescare la polemica: “Assisteremo ai proclami a favore delle donne, delle donne lavoratrici in particolare, ma poi nella pratica cosa avviene? Le maestre e le professoresse, le addette amministrative ed ausiliarie, e lo sappiamo che nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria la maggioranza del personale impegnato è di genere femminile, sono a oggi ancora escluse dai piani vaccinali della Regione. Fontana, Moratti e Bertolaso hanno scelto di cominciare la campagna vaccinale con il vaccino Astra-Zeneca (quello non adatto a persone over 80) con professori e professoresse universitari non indicando ancora una strategia e neppure una data per chi lavora nelle scuole”. Premettendo che il vaccino dovrebbe essere garantito a tutti nel più breve tempo possibile e che regione Lombardia continua ad essere tra le regioni meno virtuose nella distribuzione, Vivere non comprende la logica di questa scelta: “Non è chiara la ragione che ha spinto a priorizzare una categoria di docenti che lavora con studenti adulti, che possono garantire l’uso della mascherina, il distanziamento fisico e che, per la maggior parte, impartisce le lezioni tramite la didattica a distanza, penalizzando chi passa 8 ore al giorno con bambini, anche senza mascherina come nella fascia 0-6 anni, in presenza da settembre. Tutti gli ambiti della formazione dovrebbero avere la stessa importanza”.