03 Dicembre 2021

Una cosa pare certa: da oggi al giorno in cui si andrà a votare per la prossima amministrazione, ne vedremo delle belle. Già,  perché la politica cernuschese è un mare in tempesta, per non dire di più. Come avevamo previsto, Vivere Cernusco, dopo aver deciso di votare contro il Dup, si è spaccata. La linea politica portata avanti dal capogruppo Giordano Marchetti non ha trovato d’accordo i due consiglieri comunali, Debora Comito e Gianni Cervellera, che sono passati al gruppo misto, e il vicesindaco Daniele Restelli, che ha così riavuto dal sindaco Ermanno Zacchetti le deleghe momentaneamente sospese. Al contrario di Mariangela Mariani, che non è più assessore, a tutti gli effetti. E così, nell’ultimo consiglio comunale, Marchetti ha attaccato pesantemente il primo cittadino: «Con la revoca dell’assessore Mariani ha segnato la fine di un percorso comune durato 15 anni. Lei sapeva che non avremmo mai accettato una futura coalizione con persone e liste che nulla hanno a che fare con il centrosinistra e con i valori che da 40 anni guidano la nostra». E dopo aver dato dell’arrogante e dell’ambizioso a Zacchetti, ne ha avuto anche per i tre “dissidenti”: «Da loro ci saremmo aspettati che avrebbero lasciato  i loro posti da consiglieri e da assessore», dopodiché con un gesto storico, insieme alla collega Chiara Beniamino, si è alzato, andandosi a sedere sui banchi dell’opposizione.
E, mentre Zacchetti ha preferito non commentare ulteriormente le dichiarazioni del suo ex alleato, per evitare che la polemica andasse avanti all’infinito (anche se non si potrà certo chiudere qui), preferendo concentrarsi sulla ricerca del nome che dovrà sostituire in giunta Mariani, a replicare a Marchetti, un paio di giorni dopo, sono stati Cervellera e Comito: «Il nostro dissenso alla linea di Vivere si trasforma anche in sostegno della maggioranza, voluta dai cittadini nell’ultima tornata elettorale, e al programma che ci siamo impegnati a portare a termine. L’attuale momento storico non consente ritardi nelle scelte, soprattutto in ambito di politiche sociali e opere pubbliche. Perciò, sosteniamo l’assessore Restelli, che bene ha operato finora, anche e soprattutto nella situazione di emergenza».
In questo marasma (senza scordare che il Pd ha un problema interno da risolvere chiamato Rosci e Longoni, i due consiglieri che hanno votato contro il Dup), a sguazzare inevitabilmente è il centrodestra. Il paradosso è che proprio che chi se ne proclama distante, cioè Vivere, diventa l’appiglio per Lega, Forza Italia e FdI per criticare sindaco e maggioranza: «Da anni denunciano lo stato confusionale di questa amministrazione, dal nostro punto di vista inadatta a dare risposte alle promesse elettorali. Ci colpisce inoltre che Vivere si dica lontano dalle logiche di gruppi, persone e lobby. Chi sono i gruppi, persone e lobby in questione?».