14 Luglio 2017

Non mancano certamente le sorprese nella giunta nominata ufficialmente martedì mattina dal neo sindaco Ermanno Zacchetti. Prima però di commentarla e di sentire le prime riflessioni del primo cittadino, passiamola ai raggi X, con tanto di nomi, cognomi e deleghe. Zacchetti ha trattenuto per sé numerosi incarichi: Bilancio, Lavori Pubblici, Commercio Locale, Rapporti con le Imprese, Polizia Locale, Protezione Civile, Viabilità e Parcheggi, Società Partecipate, Politiche Giovanili e Comunicazione. Come era scontato, il suo vice è Daniele Restelli con le deleghe alle Politiche Sociali, al Lavoro e all’Ecologia. Gli altri componenti della squadra sono: Paolo Della Cagnoletta (Gestione del Territorio e Personale), Mariangela Mariani (Cultura, Promozione Territoriale e Rapporti con le Associazioni), Luciana Gomez (Innovazione, Servizi al Cittadino e Design Urbano), Nico Acampora (Educazione, alla Formazione e alla Cittadinanza Attiva) e Maria Grazia Vanni (Sport, Benessere e Tempo Libero). Vivere Cernusco dunque ha due esponenti, Restelli e Mariani, e qui di sorprese non ce ne sono. Tutto come da più parti ipotizzato. Quello che invece balza subito all’occhio è il fatto che della precedente squadra di giunta non è rimasto nessuno, eccezione fatta naturalmente per Zacchetti. Niente Giordano Marchetti, e si sapeva, ma anche niente Silvia Ghezzi e Pietro Melzi. E qui qualche colpo di scena, seppure negli ultimi giorni si iniziava a intuirli, c’è stato. Tolto Della Cagnoletta, accreditato fin dalle prime ore, sicuramente non preventivate Luciana Gomez e Maria Grazia Vanni, per non dire di Nico Acampora. Il coordinatore del Cag cernuschese, che dovrà lasciare la carica, è il classico coniglio dal cilindro. «Come avevo ripetuto nei giorni scorsi» spiega Zacchetti, «questa squadra è frutto di competenze, rapporti di fiducia ed equilibri di coalizione. L’assenza di nomi da più parti annunciati? Non bisogna anche sottovalutare l’eventuale disponibilità delle persone. Ci tengo a precisare che il fatto che siano tutti assessori nuovi rispetto alla precedente giunta non va assolutamente letto come una bocciatura. Anzi. È semplicemente la continuità di un percorso». La sensazione  però è anche che non si sia voluto cambiare lo scacchiere dei consiglieri eletti, per un sottile gioco di equilibri di correnti interne al Pd. E per quanto riguarda le tante deleghe in capo a se stesso, il sindaco precisa: «Non sarà così a lungo. Ho intenzione di vedere come si muove la squadra e in un secondo momento inserire il settimo assessore per le correzioni del caso, e quindi migliorarla».