30 Gennaio 2023

LIMBIATE - Con un coltello dalla lama di 20 centimetri ha tirato una serie di fendenti all’addome dell’ex compagno della madre. L’episodio è avvenuto a Limbiate e a finire in manette è un 19enne incensurato. Tutto è incominciato quando un uomo di 38 anni nella notte del 16 gennaio si è presentato all’ospedale di Garbagnate Milanese con delle ferite all’addome e alla testa, procurate da un arma da taglio. I medici hanno allertato immediatamente i carabinieri che, dopo aver identificato la vittima, hanno raccolto una serie di dettagli e compreso subito che si trattava di un fatto avvenuto nelle quattro mura domestiche. Una spirale di violenza che durava da tempo e che non era mai stata denunciata, la cui forza scatenante era l’uso di alcol e droga.

Dalle prime ricostruzioni, è emerso che, il 38enne, un ex operaio al momento senza lavoro, in stato di alterazione psico-fisica dopo aver raggiunto l'abitazione a Limbiate dell'ex convivente 58enne residente a Limbiate, nonché’ madre dell’indagato, dopo un’accesa discussione, ingaggiava una violenta colluttazione prima con la donna e successivamente con l’altro figli 16enne, provocandogli una lesione alla lingua e al mento, che aveva tentato di difendere la madre, L’uomo pretendeva di vedere la figlia 13enne avuta dalla relazione con la sua ex compagna. A quel punto è intervenuto anche il 19enne, in soccorso della madre e del fratellino, dapprima interponendosi e urlando frasi come “Ti ho detto centomila volte che non devi toccare mia madre e mio fratello” e successivamente impugnando un coltello da cucina e sferrando una serie di colpi, centrando l’addome dell’uomo. La sua rabbia l’ha portato addirittura a spezzare la lama all’interno della pancia del 38enne, prima che quest’ultimo riuscisse a uscire di casa. Ad accompagnarlo in ospedale è stato un passante.

Gli uomini dell’Arma si sono portati nell’appartamento dove si trovava ancora  il 19enne. La stanza dove è avvenuto l’aggressione era già stata ripulita dalla presenza del sangue che c aveva comunque lasciato tracce evidenti individuate subito dagli addetti ai rilievi dei Carabinieri di Desio. Dai primi accertamenti sembrano non esserci denunce pregresse per maltrattamenti in famiglia anche se la donna, nonostante avesse messo da tempo il suo ex compagno sul “banco di prova”, per consentirgli di potere fare visita alla figlia, avrebbe formalizzato, dopo i fatti, che il clima era diventato pessimo. Successivamente, i carabinieri hanno convocato amici e parenti della famiglia, delineando un contesto costellato da continui litigi che poteva sfociare in tragedia da un momento all’altro. La Procura della Repubblica di Milano che ha coordinato le indagini, ha disposto la traduzione dell’arrestato al carcere di San Vittore con l’accusa di tentato omicidio.