31 Agosto 2022

SEREGNO - Era riuscito a ottenere i domiciliari a casa della compagna, ma continuavano a litigare e quando i carabinieri sono intervenuti per l’ennesima volta ha chiesto di essere riportato in cella. È accaduto a Seregno e il protagonista è un salvadoregno 41enne, condannato per rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali commessi a Milano nel 2013, pena alla quale se ne erano sommate altre per un totale di 6 anni di reclusione che aveva cominciato a scontare lo scorso marzo chiedendo, ottenendo la concessione del beneficio di poterla espiare, nella casa della donna 45enne, con la quale conviveva insieme alla figlia di sei anni e un’altra figlia di maggiore età della donna.

Ma dopo cinque mesi tutto è andato a rotoli. La forte conflittualità della coppia era acuita dal fatto che l’uomo era solito alzare troppo il gomito e, una volta ubriaco, aveva spesso atteggiamenti aggressivi, anche se non erano mai seguite vere e proprie violenze fisiche. Durante l’ultimo acceso litigio, i carabinieri sono entrati nell’appartamento e hanno trovato l’uomo in stato di alterazione psico-fisica dovuta a un evidente abuso di sostanze alcoliche. In quella circostanza l’uomo aveva anche preso un coltello da cucina minacciando di compiere atti autolesionisti. Riportato alla calma aveva poi espresso ai militari il desiderio di tornare in cella perché non sopportava più la moglie. Alla luce dei suoi comportamenti, e della sua richiesta. i carabinieri hanno proposto al Tribunale di sorveglianza di Milano la sospensione della detenzione domiciliare, decretata e eseguita.