05 Settembre 2022

SEREGNO - Spregiudicanti e indifferenti, rapinavano i passeggeri dei treni della Brianza, tra Seregno e Monza, convinti che l’avrebbero sempre fatta franca. Ma così non è stato, I carabinieri hanno infatti individuato e arrestato quattro ragazzi che componevano la banda, considerati i responsabili di almeno cinque rapine, alcune anche a mano armata. Le indagini hanno radici lontane, precisamente a febbraio, in seguito alle denuncia sporte dalle vittime ai carabinieri della Compagnia di Seregno. L’attività investigativa dell’Arma ha permesso di attestare l’esistenza di un vero e proprio sodalizio criminale composto da minorenni (due di nazionalità italiana, uno marocchina e uno egiziana) i quali, supportati dalla forza intimidatoria del branco, visto che agivano attorniati anche da un’altra decina di giovani, seminava panico e terrore sulle tratte ferroviarie della Brianza, mettendo a segno colpi di poche centinaia di euro ai danni di ragazzi studenti che raggiungevano le scuole di Seregno.

Tra gli episodi avvenuti alla stazione ferroviaria di Seregno, i quattro si avvicinavano alle vittime e con la scusa di chiedere una sigaretta, li accerchiavano e li spingevano strappandogli la collanina d’oro che avevano al collo. Le vittime, nel tentativo di riavere i propri beni, venivano ulteriormente colpite con schiaffi e pugni, provocandogli, in uno dei casi, anche lesioni personali. . In un episodio, dove uno dei quattro giovani criminali era stato arrestato, è stata picchiata anche la capotreno intervenuta per interrompere l’aggressione

Gli approfondimenti investigativi sono stati confortati dai video degli impianti di video-sorveglianza degli scali ferroviari, dalle ricostruzioni fotografiche e dalla refurtiva ritrovata delle vittime. Le indagini condotte dall’Arma di Seregno hanno permesso di stabilire a carico degli indagati, un quadro inquisitorio ricalcante inequivocabilmente lo stesso “modus operandi”. Per i quattro, necessitando di esigenze rieducative particolarmente serie e stringenti, attesa la condizione di devianza in cui versano, la quale rende manifesta l’incapacità di autodisciplina, è risultata necessaria l’applicazione della misura più afflittiva della restrizione in un istituto di pena minorile