06 Settembre 2021

Non  si è ancora spento l’eco delle imprese dei nostri atleti alle Paralimpiadi di Tokyo, un’edizione che ha decisamente acceso i riflettori su queste straordinarie persone a cui il destino ha tolto qualcosa, ma che con grande spirito di abnegazione sono andati a riprenderselo, dimostrando un cuore immenso. Tra i protagonisti in senso assoluto, troviamo le tre ragazze che hanno occupato i gradini del podio nella gara dei 100 metri. Un capolavoro raccontato in ogni sfumatura dai media. Ad aggiudicarsi la medaglia d’argento è stata la 31enne bergamasca Martina Caironi. Per inFolio è stata un’emozione doppia, perché proprio con Martina affrontammo tempo fa la questione dello sport e della disabilità in una lunga e splendida intervista, all’indomani della sua medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Londra. Siamo andati a rispolverarla e rileggerla a distanza di così tanto tempo ci ha fatto un certo effetto. In senso positivo, naturalmente. Per chi volesse andarsela a rivedere, questo è il link: http://www.giornale-infolio.it/it/articoli/segrate/laquo-ho-scelto-atletica-volevo-sentire-ancora-il-vento-in-faccia-raquo.html. È del 22 novembre 2012. Ci siamo resi conto di quanto sia ancora attuale. E, concedetecelo, siamo orgogliosi che già 9 anni fa inFolio dava spazio ad atleti che fino a un paio di settimane fa per la stragrande maggioranza della gente erano persone trasparenti.