08 Novembre 2023

MONZA - “Italian drink”: questo il nome di una maxi operazione portata avanti dalla guardia di finanza del Comando Provinciale di Treviso, che ha permesso di smantellare un sofisticato meccanismo fraudolento nel commercio di bevande provenienti da diversi paesi europei. Indagate 10 persone, domiciliate tra le province di Treviso, Monza-Brianza, Roma e Salerno, accusate di emissione di fatture false utilizzate per evadere 7 milioni di euro di Iva. L’indagine ha rivelato un intricato meccanismo per cui le bevande in arrivo dall’estero sarebbero state fittiziamente fatte transitare attraverso aziende “cartiere” con sede principalmente a Roma, le quali cedevano poi la merce a società che avevano effettivamente rapporti con i fornitori esteri.
Queste operazioni erano caratterizzate da una serie di omissioni fiscali, inclusi i passaggi necessari per evitare ogni obbligo di dichiarazione e versamento delle imposte. L’operazione ha portato alla raccolta di una vasta quantità di prove tra cui intercettazioni telefoniche, segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio, accertamenti bancari e documenti contabili. Da queste si evince come il compito di costituire e gestire le aziende “cartiere”, attive principalmente nelle province di Roma e Treviso, fosse quello di stabilire contatti con professionisti, quali notai e commercialisti, per collocare le sedi legali delle società fittizie, nonché di cercare prestanome nullatenenti da utilizzare come soci o amministratori delle aziende coinvolte. La frode si concentrava poi su due società con sede nelle province di Monza-Brianza e Bergamo. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere, emissione e contabilizzazione di fatture per operazioni inesistenti e omessa dichiarazione.