10 Febbraio 2023

CESANO MADERNO – Girava armato di pistola come se nulla fosse, compiendo atti intimidatori. A porre fine al suo comportamento sono stati i carabinieri della Compagnia di Desio, al termine di un’indagine avviata dai colleghi di Muggiò. A finire in manette in flagranza di reato è stato un 66enne con numerosi precedenti penali, di origini calabresi, residente nella provincia di Catanzaro e domiciliato in Brianza. Per lui l’accusa è di porto e detenzione di arma clandestina. All’origine della ricerca nei suoi confronti c’è un grave episodio di danneggiamento della porta d’ingresso di un ristorante di Muggiò, commesso da ignoti la notte del primo gennaio, quando furono esplosi due colpi d’arma da fuoco.

Dai primi riscontri eseguiti la mattina seguente, gli inquirenti hanno orientato sin da subito le indagini, collegando il fatto a un episodio di matrice dolosa. Le successive perizie e la tenace ricerca di ogni possibile indizio permetteva di risalire a un uomo sconosciuto, ripreso da una videosorveglianza nelle vicinanze, che indossava un cappotto chiaro, un cappello scuro ed era seminascosto da un ombrello. I carabinieri sono riusciti a riconoscere, identificare e localizzare un 66enne e l’hanno prima pedinato e poi bloccato in un bar di Cesano Maderno. L’uomo aveva con sé, nascosta nella tasca interna della giacca, una Smith & Wesson calibro 32 con matricola abrasa, con 6 colpi incamerati.

Dalle successive attività condotte presso i luoghi maggiormente frequentati dall’indagato, i militari hanno raccolto schiaccianti elementi di prova sul suo conto, recuperando una fondina, una pistola beretta 98 senza matricola, vario munizionamento, due coltelli che deteneva all’interno della propria autovettura e circa 10 grammi di hashish, nonché l’abito indossato la sera del 31 dicembre e l’ombrello. Le investigazioni hanno confermato che il 66enne era solito andare in giro armato. Le armi sottoposte a sequestro verranno inviate al Reparto Investigazioni Scientifiche per gli accertamenti balistici, al fine di appurare se siano state impiegate per la commissione di ulteriori reati. L’arrestato è ora detenuto al cercare di Monza, a disposizione della Procura della Repubblica.