23 Ottobre 2020

Una retorica pragmatica e concreta farcita da inglesismi, citazioni e stoccate alla frivolezza della generazione social: Marco Malinverno è un fiume in piena. Già sindaco di Peschiera dal 1995 al 2004, Malinverno si ripresenta nel panorama politico con un’uscita pubblica che, a detta sua, non vuole annunciare una candidatura alle prossime elezioni, ma ha come obiettivo un cominciare a parlare con cittadini e parti sociali per capire se ci sia spazio per tornare a lavorare per il bene comune. “Negli ultimi tempi mi sono occupato del mondo del no profit, del sociale e della sostenibilità ambientale”, spiega l’ex primo cittadino. “Ho assistito alle vicende politiche cha hanno interessato la nostra città da comune cittadino, finché alcune questioni non mi hanno portato a prendere posizione. Allora, forte della mia deformazione professionale, ho deciso di tornare a toccare con mano le problematiche che affliggono Peschiera. Ho trovato una città ferma, impantanata, senza una visione sul futuro, e ho deciso di accogliere l’appello che mi è stato rivolto recentemente da diversi cittadini. Credo ancora nella politica come dimensione comunitaria per affrontare le ipotesi di intervento sul territorio. Credo nella partecipazione e nel dialogo, ed è per questo che ho deciso di iniziare un percorso di confronto con chi mi ha rivolto l’appello e con tutte le parti politiche che lo accetteranno, in modo da capire se ci sia la possibilità di elaborare un progetto costruttivo che ridia a Peschiera la verve e la centralità che merita”.

Invertire la rotta senza cadere in ottiche distruttive e senza rifarsi sui singoli che rappresentano il passato recente della città: Malinverno cerca di dare un segnale di netta discontinuità con la politica attuale. “Da cattolico non posso che essere contrario all’imposizione unilaterale delle decisioni”, dichiara il politico. “I contenuti sono importanti, ma ormai tutti i programmi politici si assomigliano. Serve ripartire da due cose: la visione di città e la squadra di governo. Serve pensare al futuro con ottimismo mettendo a sistema le enormi possibilità che ci offre il presente dal punto di vista dell’associazionismo, della produzione, della mobilità e dell’ambientalismo. Una città diversa, la città-giardino fatta di sostenibilità, trasporto pubblico e servizi al cittadino è possibile fin da subito con le finestre economiche aperte dal recovery fund. È necessario, poi, investire nelle competenze e nell’attitudine delle persone. Bisogna riorganizzare la macchina comunale uscendo da dinamiche di partito che impongono assegnazioni di interesse, perché la scuola la fanno gli insegnanti. Gli assessorati vanno dati a chi ha le competenze per seguirli, che sia di destra o di sinistra. La nostra è una società post-ideologica che deve lavorare sui singoli temi”. Ed è proprio sui questi che Malinverno ha deciso di spendersi in questo primo appuntamento pubblico. “La questione di via Galvani è emblematica non tanto per il merito, quanto per il metodo con cui è stata affrontata. L’area di Bellaria non andava urbanizzata in quel modo, ma ora che è stato fatto non si può negare i servizi basilari ai residenti. Serve restituire la sanità pubblica ai territori, andando oltre i consultori. E, infine, bisogna ridare a Peschiera quella pluralità di cultura e sport cha l’ha sempre contraddistinta”.

In conclusione, Malinverno si è detto pronto a parlare con chiunque abbia a cuore il bene della città. “Forza Italia e Fratelli d’Italia mi hanno già chiuso la porta in faccia? Alcuni loro esponenti di spicco mi hanno chiesto espressamente di candidarmi. In politica, d’altronde, si dice tutto e il contrario di tutto. Parlerò anche con le attuali liste presenti in consiglio. Non credo che questo governo segni un fallimento delle civiche, quando una maggioranza si rompe c’è poco da fare, che siano liste civiche o partiti l’unica cosa è ripartire in fretta. Credo che ormai il sindaco Caterina Molinari faccia bene a voler arrivare a fine mandato, è normale, caso mai sarebbe stato giusto che fossero i fuoriusciti a sfiduciare l’amministrazione. Detto questo, è ora di guardare avanti, oltre il passato, oltre i rancori e i colori politici. Se sarò a disposizione della città lo vedremo nei prossimi giorni, l’importante è che si lavori tutti insieme per il bene di Peschiera senza perdere tempo a cercare etichette inutili”. 

Mattia Rigodanza