15 Febbraio 2021

Una giovane da 110 e lode e serie A. La 23enne cestista sanfelicina Benedetta Bonomi sta raccogliendo numerosi consensi grazie ai successi e alla determinazione con cui sta affrontando questo strano anno segnato dall’emergenza sanitaria. Dopo la scelta di scendere in B per avere più tempo libero e impegnarsi maggiormente nello studio, a novembre si è laureata con lode in Fisioterapia al San Raffaele di Milano e oggi è tornata a giocare in A2, dove è anche grazie a lei che la squadra in cui gioca, la Brixia, è capolista e ha perso dall’inizio del campionato solo 3 partite.  

«Ho iniziato a giocare basket relativamente tardi, avevo circa 12 anni» ha raccontato. «Dopo qualche anno nel Malaspina, sono passata alla Geas di Sesto San Giovanni, dove c'era una squadra femminile più strutturata. Da allora ho giocato in A2, A3 e l’ultimo anno del liceo in A1. In quel periodo sono stata convocata spesso a raduni con la nazionale, con cui ho partecipato ad alcuni campionati europei e anche a un mondiale. Quando poi ho dovuto scegliere la facoltà universitaria, volevo portare avanti entrambi, lo studio e il basket, ma sapevo che Fisioterapia mi avrebbe chiesto grande impegno, allora ho deciso di giocare in B per concentrarmi su quel percorso». La laurea è arrivata e il successo anche: 110 e lode, in piena emergenza sanitaria. E la decisione di voler sì proseguire negli studi, ma di essere pronta anche a tornare a giocare il basket a più alti livelli. «Mi sento di poter dire che al Brixia sto dando il meglio di me» racconta ancora. «Non amo parlare del singolo, si vince come squadra, ma ho avuto la fortuna di incontrare un allenatore molto bravo, Stefano Zanardi, che punta moltissimo sul miglioramento individuale di ogni singola giocatrice. Siamo prime in classifica perché ci stiamo davvero impegnando tanto».

Benedetta si allena dalle 4 alle 5 volte alla settimana in quel di Brescia, dove la società le ha messo a disposizione un appartamento che condivide con altre 3 ragazze. Ogni volta che non mette piede sul parquet, studia: si è infatti iscritta alla laurea magistrale. Paradossalmente le lezioni a distanza causate dal covid, in questo momento, si addicono maggiormente al suo stile di vita. E appena può torna a casa, a San Felice, da mamma Monica e papà Cristiano. «Devo ringraziare i miei genitori, mi hanno sempre spinto a dare il massimo, a mettere sempre impegno in quel che si fa» conclude la giovane. «Mia mamma è presidente del Basket Malaspina, è sempre stata da stimolo, un punto di riferimento e una persona con cui mi sono sempre potuta confrontare. Mio papà è uno sportivo, un judoka, e in lui ho sempre avuto uno sprone a tirare fuori grinta e aggressività quando servono. Mi hanno sempre insegnato a non mollare, anche quando la situazione si fa complicata, e che se ci si impegna i risultati arrivano». E infatti, i risultati continuano ad arrivare.

Eleonora D’Errico