20 Ottobre 2017

Pronuncia da parte del Tar sul primo dei due ricorsi proposto dall’associazione culturale “Tutti all’... Opera”, per l’annullamento dell’ammissione del concorrente “Oltre Aps” nella gara di aggiudicazione del cinema teatro De Sica indetta dalla Centrale unica di committenza di Segrate lo scorso 4 agosto. E a sorridere al primo round pare proprio essere l’amministrazione comunale. Nella sentenza, infatti, si legge: “Ritenuta l’insussistenza dei presupposti per la concessione della tutela cautelare, con particolare riferimento al periculum in mora, atteso che, da un lato, la ricorrente ha partecipato alla gara, dall’altro, il provvedimento di aggiudicazione non è stato ancora adottato e, infine, risulta in corso di svolgimento il controllo, da parte della stazione appaltante, sul possesso dei requisiti di partecipazione, sicché il pregiudizio asserito appare privo di attualità”. In sostanza il tribunale regionale ha deciso di respingere la domanda cautelare del ricorso, di fatto rendendo possibile allo stato la prosecuzione delle procedure di aggiudicazione della gara relativa alla gestione del De Sica. L’ordinanza inoltre obbliga l’associazione “Tutti all’... Opera” al pagamento delle spese della fase cautela. Tremila euro equamente divisi tra il Comune di Peschiera, il Comune di Segrate e i soggetti partecipanti all’Associazione temporanea di imprese. Anche Antonio Ricchiuti, responsabile di “Tutti all’...Opera”, si reputa però soddisfatto: «Il Tar ha precisato che il provvedimento di aggiudicazione a Oltre Aps da parte del Comune non è ancora intervenuto e che la procedura si trova attualmente in fase di svolgimento del controllo dei requisiti di partecipazione proprio di Oltre Aps. Il Tar ha perciò respinto questa prima richiesta di sospensione urgente della gara rimettendo l’esito nelle mani del Comune. Attendiamo quindi che si provveda a effettuare le dovute verifiche e aggiudicare definitivamente la gara per proseguire con l’iter giudiziario di valutazione della legittimità della stessa. Siamo fiduciosi».