19 Ottobre 2018

Nelle nostre scuole non si mangia né italiano, né etnico, né vegano. Nelle nostre scuole si mangia sano ed equilibrato, si insegna ai bambini, anche attraverso l’alimentazione, a essere uomini e donne preparati ad affrontare il mondo»  L’affermazione è del sindaco Caterina Molinari che, dopo alcuni giorni di volontario silenzio, ha deciso di esprimere la sua posizione ufficiale, riguardo alla querelle sorta sul menu   proposto nei plessi scolastici cittadini. La questione è semplice. Nelle proposte alimentari della Pellegrini spa, l’azienda incaricata della ristorazione nelle scuole peschieresi, non compare carne di maiale. In compenso si trova una volta al mese il cous cous. Da qui la polemica sul fatto che si sia deciso di rinunciare a un cibo non gradito ai musulmani. Tra i fautori di questa teoria anche la sezione locale della Lega Nord che sulla sua pagina Facebook ha scritto: “Se la causa di questa decisione deriva dal fatto che le persone di altre culture non possono mangiarla, il problema non è nostro: in Italia si mangia anche carne di maiale”.
La vicenda è diventata di interesse nazionale anche per via di un intervento del presidente nazionale di FdI, Giorgia Meloni: “In una scuola di Peschiera Borromeo viene eliminato il maiale per fare posto al cous cous, alimento tipico nordafricano. Ora sono i figli degli italiani a doversi adeguare alle esigenze alimentari di chi dovrebbe integrarsi? Questa è follia”. La prima replica è arrivata con un comunicato dal Comune: “La Pellegrini spa dichiara di aver sviluppato i menu grazie alla propria esperienza di oltre 50 anni nella ristorazione e di averli presentati al Comune, che a sua volta li ha sottoposti a Ats Città Metropolitana per verifiche e suggerimenti. Dopo alcune modifiche chieste e recepite dalla Pellegrini, ATS Milano ha espresso parere positivo. I menu hanno così ottenuto l’approvazione definitiva per la loro applicazione con la seguente indicazione: soddisfano tutti i requisiti nutrizionali di base”. La diatriba menù e all’assenza al suo interno della carne di maiale, con contemporanea presenza del cous cous, è stata commentata anche dal sindaco Molinari: «Si è usata la buona fede e le preoccupazioni dei genitori per creare un caso sociale senza precedenti. Il menu delle nostre scuole prevede una porzione di proteine al giorno, nell’arco della settimana una porzione di carne, privilegiando pollo e vitello. Lo stesso menu prevede una porzione di carboidrati al giorno, e in un solo caso su 20 cous cous, che, al contrario di quanto afferma Meloni, è un piatto tipico della nostra tradizione nazionale. Chiunque abbia avuto a che fare con un nutrizionista sa che il menu proposto è equilibrato e adatto anche a dei bambini, e certamente sa che non strizza l’occhio all’Islam, come invece strumentalmente è stato dichiarato da qualche politico a corto di contenuti.  Nella nostra città non si fa politica sulla pelle dei nostri bambini e sulle preoccupazioni dei loro genitori».
Ad appoggiare il primo cittadino, anche le due liste civiche di maggioranza Peschiera Riparte e Peschiera Bene Comune che, in una breve nota, hanno confermato quanto sostenuto da Molinari. A rendere ancora più pepata la querelle è arrivato un intervento di Selvaggia Lucarelli. La giornalista, nota per alcuni suoi articoli sul Foglio, dove la verve polemica non manca, e spesso ripresi sulla sua pagina Facebook, ha accusato senza mezzi termini Giorgia Meloni, e chi ha ipotizzato di filoislamismo il menu in questione, di volere fare polemica sul nulla. E la vicenda oramai sulla bocca di tutti, è lievitata (visto che parliamo di cibo è proprio il caso di dirlo) sempre più. Del caso ne ha parlato anche Mattino Cinque, mentre martedì una troupe di “Striscia la notizia” si è piazzata davanti a una scuola cittadina per preparare un servizio ad hoc. Non ultimo, Radio Popolare ha intervistato in diretta il sindaco Molinari.
Tornando a Peschiera Borromeo anche il Movimento Cinque Stelle ha emesso un comunicato per esprimere la propria posizione: “Secondo noi, con un poco di buon senso si sarebbero modificati i menu migliorandone l’appetibilità e non solo la sostenibilità economica.  L’introduzione di piatti legati alle abitudini locali potrebbe essere un primo approccio.  Inoltre, trasformare una piccola diatriba locale in “notizia” nazionale da atto della pessima politica che a volte esprime Peschiera.Si rimettano tutti i mattoni al loro posto, la nostra è ancora la scuola di uno Stato italiano, ateo e sito in Lombardia.  Il cous cous è gradito sulle nostre tavole, come lo sono la pasta, la polenta, la carne di maiale e la pizza. I nutrizionisti facciano il loro lavoro, non dimenticandosi di soddisfare anche l’appetibilità di un pasto che, seppur non in modo eccessivo, viene pagato dalle famiglie”. Infine segnaliamo due distinte raccolte di firme. La prima  l’ha fatta nascere una mamma ed è per la revisione del menu in questione; la seconda, anche in questo caso portata avanti da una mamma, anzi due, chiede che non venga assolutamente modificato.