09 Novembre 2020

Il campo sportivo di San Bovio sembra una giungla. Erba alta un metro, strutture abbandonate e reti abbattute minacciano uno spazio che è stato un punto di riferimento per tantissime generazioni cresciute nella frazione e in quelle limitrofe. Ma come si è potuti arrivare a una situazione di degrado del genere? “Partiamo dall’anno 2011”, racconta Fancesco Sonzogni, attuale direttore sportivo del settore giovanile del Brera Calcio e storico dirigente delle società calcistiche che hanno attraversato il centro sportivo del quartiere negli ultimi anni. “Sollecitate dall’allora sindaco Antonio Falletta, le società sportive di San Bovio e Linate si fusero in un’unica realtà, così da prendere in gestione il campo in questione. Dopo un anno di affitto venne fatto un bando per il centro sportivo Borsellino, all’interno del quale era prevista anche la riqualifica del nostro campo. Noi non potevamo partecipare al bando per una serie di questioni pregresse. La gara la vinse l’Ausonia Calcio che ci diede in affitto la struttura di San Bovio per circa 25mila euro all’anno tra spese varie. Nonostante abbiamo speso decine di migliaia di euro negli anni seguenti, non abbiamo più ricevuto alcun supporto nè dall’Ausonia nè dalle istituzioni. Non siamo neanche mai riusciti a riaprire il bar del centro sportivo, unico punto ristoro. Abbiamo dimezzato il numero di bambini iscritti proprio perché non potevamo garantire i servizi più essenziali, nonostante abbiamo speso circa 200mila euro negli ultimi 8 anni”. Le cose degenerano a maggio di quest’anno, quando lo Sporing L&B si trova isolato sia dalla società affittuaria che dal Comune. “A fine maggio abbiamo chiesto ad Ausonia il rinnovo senza dover pagare un affitto tanto oneroso, ricevendo un netto rifiuto come risposta”, continua Sonzogni. “Il Comune ci ha detto che in questa lite tra privati non si sarebbe immischiato, quando avrebbe per lo meno potuto intercedere a nostro favore, come è stato fatto in passato da altre amministrazioni. Addirittura, quando il vicesindaco Marco Righini ha intimato ad Ausonia di tagliare l’erba prima dell’estate, quest’ultima ci ha girato la richiesta lavandosene le mani e lasciandoci con una grave incombenza in piena crisi pandemica. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata con un temporale che a luglio ha devastato la struttura. Vedendo che nessuno voleva impegnarsi a sistemare i danni, abbiamo deciso di lasciare e di concentrarci su un altro percorso che stiamo intraprendendo con il Brera Calcio”. Ora il centro sportivo di San Bovio è deserto e su tutta l’area si stende una fitta nebbia fatta di tristezza e occasioni mancate. Spiace constatare che nessuno stia muovendo un dito per risolvere la situazione. Questi campi da calcio hanno visto migliaia di bambini diventare ragazzi correndo dietro a un pallone e inseguendo i loro sogni. Centinaia e centinaia di vite hanno attraversato questi spazi, dando ritmo a una parte importante di una comunità che negli ultimi 30 anni è cresciuta intorno a un centro sportivo di provincia. Chi ha speso una vita in questa struttura non dimenticherà mai gli spalti pieni, i tornei estivi, gli spogliatoi pieni delle risate dei bambini, le patatine fritte e le docce calde d’inverno. Un pezzo importante di San Bovio e della sua storia se ne sta andando nel silenzio generale. Forse sarebbe il caso di fare qualcosa. 

Mattia Rigodanza