12 Aprile 2021

Riduzione di pena per Ousseynou Sy, il 48enne di origine senegalese che il 20 marzo 2019 dirottò un autobus che trasportava 51 studenti, 2 insegnanti e un’operatrice scolastica, dandogli successivamente fuoco. Solo grazie alla prontezza dei carabinieri intervenuti si evitò una strage e si riuscì a salvare tutte le persone presenti nel mezzo. Ebbene, la Corte d’Assise di appello ha deciso che la condanna passa da 24 a 19 anni. La riduzione è spiegata dal fatto che al reato di lesioni è stata esclusa l’aggravante della premeditazione ed è stato incamerato in quello di sequestro di persona a scopo terroristico. Disattesa quindi la richiesta del sostituto procuratore che aveva proposto di mantenere ferma la condanna di primo grado. L’avvocato di alcune famiglie che si sono costituite parte civile ha già fatto sapere che è intenzionato a proporre ricorso in Cassazione. L’imputato ha assistito alla lettura della condanna in videoconferenza, indossando una mascherina riportante la mappa dell’Africa. Dopo essere stato arrestato l’uomo disse che aveva agito per vendicare i tanti bambini che morivano nel Mediterraneo, nell’indifferenza degli europei. L’uomo era il conducente dello scuolabus, ma quel giorno armato di coltello, obbligò i ragazzi e gli adulti a legarsi le mani, poi cosparse le tendine del mezzo con liquido infiammabile e puntò in direzione di Linate. L’obiettivo era di usare il pullman come un proiettile e puntare le vetrate dell’aeroporto per compiere una strage. Due ragazzi però riuscirono con un cellulare a dare l’allarme e Sy fu intercettato a bloccato dai carabinieri della compagnia di San Donato sulla Paullese, all’altezza di Peschiera Borromeo. Qui l’uomo diede fuoco al mezzo, mentre al suo interno si trovavano gli ostaggi, liberati in pochi secondi dagli uomini dell’Arma, entrati in azione con grandissima prontezza.