15 Settembre 2017

Nel lavoro di un professionista di Peschiera, è nato uno spazio sul web dedicato ad approfondimenti di attualità che toccano molti aspetti della società contemporanea. Paolo Corticelli, amministratore di una società di consulenze nell’ambito della comunicazione, che in passato ha collaborato con testate come “Il corriere della sera”, “Il mondo” e “Il Giorno”, nel 2010 ha deciso di concentrare le sue competenze professionali nella realizzazione di questo progetto che prende il nome di “Il velo di Maya”, ispirato alla filosofia di Shopenhauer. «L’idea iniziale che avevamo io e il mio amico Paolo Gila, giornalista della Rai, era quella di fondare una rivista di carattere economico», spiega Corticelli. «Solo in un secondo momento ho deciso di cambiare rotta e di creare un giornale generalista». Le caratteristiche principali di questo spazio in rete sono la chiarezza dei contenuti e il rispetto di tutti i punti di vista. «Nell’era della violenza verbale e dei talk show pieni di insulti e poveri di concetti costruttivi, noi ci poniamo come piattaforma dedicata al libero ragionamento e all’osservazione della realtà svuotata delle negative contaminazioni della società moderna», prosegue il giornalista peschierese. Un modo dunque di usare internet per uno scopo quanto meno nobile in tempi in cui il web è troppo spesso il veicolo col quale si preferisce diffondere odio piuttosto che conoscenza. Dal punto di vista grafico la scelta è stata molto semplice e lineare, cosa che facilita il compito ai quasi 40mila lettori che già frequentano il sito, nonostante sia ancora in fase di sviluppo. Non mancano poi le firme importanti, tra le quali spuntano quella di Paolo Gila, per la sezione economico-finanziaria, e Tiziana Germani, esperta di scuola e istruzione. L’utilità di questa nuova testata si trova anche nei numerosi servizi su particolari mestieri e le nuove frontiere dell’imprenditoria nostrana, rubriche che svolgono anche un importante ruolo sociale per chi è in cerca di nuovi stimoli professionali. «Ci piacerebbe che i nostri lettori, ogni volta che scriveranno a ilvelodimaya.eu sul loro computer, capiscano come usare la rete per la ricerca e il confronto nel rispetto degli altri, e vorremmo riportare i toni a un livello di civiltà che sempre più spesso manca nel mondo dell’editoria», conclude Corticelli.
Mattia Rigodanza