22 Marzo 2019

Se siamo davvero davanti a un terrorista o al gesto di un pazzo, probabilmente lo sapremo con maggiore certezza nelle prossime ore. Anche se l’accusa lascia pochi dubbi (tentata strage e sequestro di persona con l’aggravante del terrorismo), le forze dell’ordine stanno, infatti, ancora indagando e in questi casi un minimo di cautela è più che comprensibile. Quello che invece pare assodato è che Ousseynou Sy,  46enne di origini  senegalesi ma con cittadinanza italiana da 17 anni, l’uomo che mercoledì mattina ha sequestrato a Crema un autobus con dentro 51 ragazzini di seconda media e tre insegnanti, fosse pronto a dare fuoco al mezzo senza liberare nessuno. Si è davvero sfiorata la tragedia sulla Paullese, in territorio di Peschiera Borromeo. Ad evitarla solamente il sangue freddo del 13enne Sheata Ramy, genitori egiziani ma nato e cresciuto in Italia, che non ha consegnato al sequestratore il suo cellulare, e che con quello ha dato tempestivamente l’allarme. Senza assolutamente dimenticare la grande professionalità dei carabinieri intervenuti immediatamente (la Radiomobile di San Donato Milanese, una pattuglia di Segrate, una di Paullo e una della Tenenza di San Giuliano Milanese) che hanno gestito la situazione in modo ottimale. Già, perché Ousseynou Sy, già noto alle forze dell’ordine per guida in stato di ebbrezza e abuso su minore, sposato con una donna italiana, da cui ha divorziato e padre di due ragazzi di 12 e 18 anni, si era davvero organizzato per portare a termine la sua missione omicida.