20 Ottobre 2020

I residenti di Linate sono sul piede di guerra. A distanza di mesi, tornano a rimarcare le problematiche che da anni affliggono la frazione senza che nessuna amminisrtazione pare riuscire a porvi rimedio. A tenere banco sono principalmente due questioni: la cascina Lorini e l’aeroporto di Linate. “Ci rivolgiamo alla stampa in quanto il Comune ha deciso di ignorarci completamente e di non rispondere alle Pec che gli indirizziamo”, spiega Gaetano Gazzola del Comitato per Linate. “A febbraio 2020 sono stati dichiarato ultimati i lavori di bonifica e messa in sicurezza della cascina Lorini. Bene, a distanza di appena pochi mesi ancora cadono mattoni dalla struttura e gli inquilini sono costretti a vivere tra sporcizia e topi. Nel Dup 2021-23 sono previsti altri soldi da destinare alla riqualifica di quest’area, ma si legge che la priorità data al progetto è minima e questo ci preoccupa non poco”. Subito dopo Gazzola passa ad analizzare la seconda questione che affligge lui e i residenti della frazione: la questione dell’aeroporto che ingloba diversi problemi: “Posso tranquillamente fare l’elenco: i cannoncini al propano per spaventare i volatili che fanno un rumore assurdo e sparano in sequenza dalla mattina presto; il fatto che non ci sia un soggetto che controlli l’operato di Sea e l’impatto dell’infrastruttura sulle frazioni di Linate e Canzo; il fatto che non si sia dato seguito ai sopralluoghi di Arpa per monitorare l’impatto sonoro; il fatto che non si sia deciso di installare barriere fonoassorbenti come sulla Paullese; il fatto che le royalties previste per i Comuni che ospitano l’aeroporto non vengano reinvestite nelle frazioni confinanti; e, infine, il fatto che non ci sia un tavolo continuo aperto con Sea per parlare di questi problemi. Insomma, il Comune pare disinteressarsene. Abbiamo portato a fatica il vicesindaco Marco Righini a colloquio con la Sea senza alcun risultato e ci siamo fatti sfuggire l’occasione dei lavori di ristrutturazione dell’aeroporto recentemente ultimati”. Ma non è tutto, a quanto pare. Le domande dei residenti lasciate senza risposte sarebbero molteplici. “L’ex scuola di via Pascoli, che comprende 5 aule totalmente abbandonate da quando non è più nè un centro anziani nè una ludoteca, verte in condizioni disastrose e basterebbero pochi interventi per trasformarla in uno spazio per associazioni e aggregazione di giovani del quartiere”, sostiene Stefano Moro, consigliere del Comitato di frazione. “Abbiamo una pista ciclabile che non ha nulla a che vedere con quella efficiente e ben curata di San Donato e il tratto di via Baracca non svolge il suo ruolo di collegamento con la città di Milano. Il parcheggio di via Pascoli è stato rattoppato tantissime volte senza che venisse mai fatto un lavoro strutturale all’area, la zona del dispensario farmaceutico è in rovina per quanto riguarda i marciapiedi e il manto stradale, la zona di piazza Concordia è al buio e la fibra non è prevista. Infine, stiamo ancora aspettando che ci venga mandato un vigile di quartiere per rendere la nostra frazione più sicura. Sono tutte cose piccole che se sommate rendono il rione invivibile. Noi siamo per la cittadinanza attiva e saremo sempre disponibili a un confronto, ma vogliamo risposte immediate. Non basta venire a trovarci una volta ogni due anni”.

Mattia Rigodanza