27 Ottobre 2023

Dopo 6 anni non sarà più Oltheatre a organizzare gli eventi culturali del cinema teatro De Sica. Anzi, per il momento non sarà nessuno, visto che la struttura per il momento rimarrà chiusa. Della questione se ne è parlato anche nel consiglio comunale di mercoledì sera, partendo da un’interrogazione protocollata da Peschiera Riparte, con l’obiettivo di capire cosa fosse realmente accaduto e soprattutto quale sarà il futuro del De Sica. E nei giorni precedenti anche Forza Italia aveva scritto all’assessore alla Cultura Andrea Scarpato per chiedergli di scongiurare le porte chiuse del teatro.
Per cercare di riassumere la vicenda, lo scorso aprile il consiglio comunale aveva optato per la procedura di co-progettazione con un affidamento in  concessione per il periodo 2023/29 (esattamente come per la scuola civica di musica). Ebbene, la commissione giudicatrice della procedura non ha ritenuto sufficiente la proposta di Oltheatre che non ha quindi raggiunto il punteggio minimo stabilito.
«Ci siamo subito attivati per comprendere le ragioni di una procedura senza esito, che lo stesso consiglio comunale aveva richiesto di avviare» ha spiegato in aula Scarpato. «Innanzitutto, l’amministrazione ha approfondito ulteriormente la lettura dei documenti e, ha ascoltato il responsabile dell’area di riferimento, che ha confermano quanto emerge dalla lettura dei verbali della procedura e ha ascoltato il gestore uscente, unico partecipante ammesso alla procedura, il quale ha confermato il suo sentimento di dispiacere che proviamo anche noi nel vedere momentaneamente chiuso il teatro De Sica. Ci siamo subito mossi con gli uffici competenti, per richiedere di procedere all’avvio degli iter amministrativi che consentano quanto prima la sua riapertura. Infatti, abbiamo chiesto di valutare ogni possibile strada percorribile per garantire alla città di beneficiare del proprio teatro, sia valutando una breve rassegna artistica nel periodo autunno-inverno, così da consentire nel frattempo l’espletamento di una nuova procedura aperta di affidamento, confermando se percorrere ancora la strada della co-progettazione oppure altre, sia valutando ogni altra soluzione che si ritenga ammissibile e che possa garantire la fruibilità del teatro».