14 Luglio 2017

La passione per i motori pare proprio essere di casa a Mezzate. Lo sa bene Roberto Anastasi, residente nel quartiere peschierese, che ha sempre avuto un debole per la meccanica e da circa trent’anni ne ha fatto il suo mestiere mettendo mano su veri e propri gioiellini d’epoca. «Mi divertivo da ragazzino a preparare i motorini a tutti i miei amici, stando attento però che non fossero mai più veloci del mio», scherza Anastasi. Dal 2007, insieme al fratello Andrea, è proprietario di un’officina in via Friuli a Milano dove, oltre a occuparsi di motori, gomme e parti elettroniche di mezzi moderni, coltiva la sua passione per auto e moto d’epoca. «Porto avanti le due attività in parallelo: l’officina e le vetture ordinarie mi danno da mangiare ovviamente, ma quando il lavoro è tanto e sono stanco per staccare mi dedico a quello che per me è un vero e proprio gioco, le auto d’epoca. Vengo da una famiglia di meccanici e collaudatori che mi hanno trasmesso questa passione. Lavorare su auto vecchie, più meccaniche e meno elettroniche, è per me un divertimento enorme. Adoro lavorare a orecchio, come si faceva una volta, senza affidarsi completamente ai computer». E così, tra una Balilla e una Dodge degli anni Quaranta, un Mv Agusta del 1965 e una Fiat 750 Vignale rarissima, il meccanico di Mezzate ha accumulato una grande esperienza nel trattare ogni tipo di motore e nell’affrontare le modifiche che, nel corso di tutto il Novecento, sono state apportate in questo campo. «Grazie a questo mio amore per i mezzi vintage ho compreso molto sulla storia del nostro Paese. Dobbiamo imparare ad apprezzare prodotti che hanno reso l’Italia famosa nel mondo», spiega Anastasi. Nel mercato delle auto d’epoca si possono però incontrare difficoltà non indifferenti, sia dal punto di vista economico che da quello prettamente pratico. «La maggior parte dei meccanici non tratta auto di questo tipo perché aggiustandole spesso alcune parti si rompono e il lavoro può diventare parecchio lungo e dispendioso. Reperire poi le vetture e i pezzi non è sempre facile e il modo migliore per venire in contatto con i proprietari è ancora il passaparola», spiega il riparatore peschierese. «Io però continuerò a farlo perché è un’attività che mi rilassa e mi gratifica, e poi devo ancora realizzare il mio sogni: costruire da zero Herbie, il famoso maggiolino tutto matto».
Mattia Rigodanza