19 Luglio 2022

Il sondaggio in atto in questi giorni a San Bovio per decretare il destino del centro civico non piace agli esponenti del Pd, che si dicono stupiti per un’iniziativa già fatta in passato e non tenuta in considerazione. “Possibile che il sindaco e la sua giunta non abbiano ancora le idee chiare sul destino della struttura” si legge in un comunicato “nonostante nel loro programma sia scritto chiaramente (a pag 27) che quel luogo è destinato ad essere un centro polifunzionale ipotizzando uno spazio per il centro civico e centro giovani? Che senso ha quindi un referendum? Solo per dire che si è ascoltata la frazione? Perché non vengono presi in considerazione i risultati, ignorati dagli stessi promotori, del referendum fatto sotto l’amministrazione Molinari? Capiamo che anche quello era stato un coinvolgimento di facciata”.

Il Pd poi punta il dito contro il capogruppo di Forza Italia Mario Orfei e il presidente del consiglio Luigi Di Palma, che aveva a suo tempo organizzato una raccolta firme per portare un ambulatorio medico nella struttura: “Ci dicono che quella raccolta firme non era fatta in modo opportuno e che vi erano delle difficoltà oggettive che ne limitavano la fattibilità. Peccato che queste difficoltà solo oggi vengono comunicate, forse per giustificare il nuovo posizionamento e non dire chiaramente che quella raccolta firme è di fatto nulla. E poi inseriscono come loro priorità un centro anziani quando nella frazione già ne esiste uno. Si vuole eventualmente spostare l’attuale? Si è coinvolta l’associazione su questa idea? Hanno di fatto rinunciato alla loro idea, sostenuta da numerose firme in una raccolta fatta non correttamente, per sottostare al volere di questo sindaco senza dare fastidio. Per concludere, noi siamo per una partecipazione e coinvolgimento vero dei cittadini che sia seguito da interventi reali sul territorio e non sondaggi/referendum che sanno tanto di specchietto per le allodole. Tutti sanno di cosa necessita la frazione di San Bovio, servizi per i cittadini, spazi per le associazioni e per i giovani, non serve un altro referendum a ribadirlo. Basta annunci e sondaggi finti, ci vuole serietà e concretezza”.