13 Settembre 2019

Il conte Gian Alfonso Borromeo chiama a raccolta persone dal pollice verde che lo aiutino a far rivivere il territorio intorno al castello. E ci si aspetta una risposta positiva.
Già dal 2015, infatti, l’ultimo discendente della celebre stirpe nobiliare, proprietario dei terreni tra Peschiera e Pantigliate, sta cercando di far rinascere l’area all’insegna della natura, della sostenibilità e della socialità. «Tre anni fa il conte ha avviato il progetto Il Mulino, un percorso che ha lo scopo di rendere la zona una palude umida protetta dove possa proliferare la biodiversità e che possa, quindi, essere oggetto di studio e di visite scolastiche», racconta Nadia Confalonieri, operatrice di gruppi di acquisto solidale e portavoce dell’iniziativa. «Accanto a questo spazio dedicato, due ettari sono stati indirizzati verso un progetto di orticoltura biologica, un’idea ambiziosa che avrebbe potuto assumere una valenza sociale davvero importante. Purtroppo, però, sono state riscontrate da subito una serie di difficoltà riguardanti soprattutto la vendita dei prodotti. Sicuramente la posizione dell’area non ha aiutato e il fatto che il castello si trovi ai margini del contesto urbano è una criticità non indifferente. Probabilmente anche le scelte di semina perseguite da chi se ne è occupato fino a questo momento sono discutibili. Detto questo, crediamo sia troppo presto per arrendersi e siamo convinti che questo territorio abbia bisogno di spazi in cui la sostenibilità ambientale e l’inclusività siano al centro dell’attenzione».
Quello che viene proposto, dunque, è la creazione di un gruppo di volenterosi che stringano un accordo per coltivare prodotti specifici e venderli attraverso una seria rete di contatti e di esperienze sul territorio. «Oltre a dare una spinta verso un processo di riqualificazione dell’area, questo progetto permetterebbe anche di creare posti di lavoro che in questi anni sono stati occupati da tre ragazzi migranti», conclude Confalonieri.
Ricapitolando, siamo dunque di fronte a una proposta che include una serie di impegni: il rispetto dell’ambiente, un’alimentazione sana, la rivalutazione del territorio e l’accoglienza. Tutti valori di cui oggi ne sentiamo un estremo bisogno.