16 Febbraio 2021

Se c’è una forza politica che negli ultimi mesi non ha mai tenuto nascoste le carte che intende giocarsi alle prossime elezioni, quella è il Partito democratico. Reduci dalla sonora sconfitta dell’ultima tornata elettorale, il gruppo si dice profondamente rigenerato e particolarmente determinato a giocare un ruolo da protagonista nel prossimo mandato. Abbiamo incontrato Claudia Bianchi, nuova segretaria della sezione di Peschiera e già parte dell’assemblea regionale del Pd.

Crede che, dopo anni di gestione delle liste civiche, sia tornato il momento perché ad amministrare la città ci sia un partito? 

“Liste civiche e partiti non si escludono a vicenda e possono perseguire un obiettivo comune. Certo, questi ultimi anni non rappresentano sicuramente un esempio di buona gestione da parte di una lista civica, ma la sinergia tra due realtà politiche diverse può portare a buoni risultati”.

Cosa può dare a Peschiera un partito che una lista civica non ha?

“I partiti possono contare su una struttura più solida che unisce esperienze e competenze difficili da trovare in una lista civica. Però queste esperienze devono essere messe a disposizione della città, altrimenti non servono a niente”.

Crede che sia questo che è mancato all’ancora attuale amministrazione?

“Sì, ma non solo. Se non hai molta esperienza puoi sempre aprirti a un confronto con chi ne ha più di te. Questa amministrazione, invece, si è da subito chiusa a un dialogo costruttivo”.

Invece voi avete trovato questo tipo di dialogo con la lista civica L’impronta?

“Direi di sì, abbiamo aperto un tavolo di lavoro importante con lei e con altre due liste civiche di orientamento di centrosinistra”.

Non vi disturba che L'impronta sia composta da alcuni personaggi che vengono dalla destra radicale?

“In questo momento l’elemento che ci unisce è il bene per Peschiera. Stiamo lavorando da ormai due mesi a un programma che parla di questioni concrete. Poi ognuno rimane con i suoi ideali e valori, ma quando si tratta del bene comune non esiste colore politico. Intanto ci siamo trovati d’accordo sul candidato sindaco”.

Ecco, parliamo di Marco Malinverno. In molti vi hanno accusato di aver fatto ricorso a un esponente della vecchia politica…

“Malinverno non rappresenta la vecchia politica, anzi, le idee e i progetti che condividiamo con lui hanno un respiro fresco e giovane. Se per “nuova politica” si intende quella degli ultimi anni, allora sarebbe il caso di fare un passo indietro, perché miglioramenti per la città non ce ne sono stati. Spesso chi dice di essere il nuovo si comporta come il vecchio che vuole sostituire”.

La figura di un uomo navigato come Malinverno non è in controtendenza rispetto alle scelte che fanno le altre forze politiche?

“Peschiera ha solo bisogno di mettersi in moto. Servono idee, progetti, una visione lungimirante e qualcuno che sappia subito cosa fare per il bene della città. Siamo sicuri che avere in squadra una persona di esperienza come Malinverno sia un’opportunità di crescita per i nostri giovani”.

Parliamo del programma: su quali tematiche intendete puntare?

“Sicuramente sulla coesione sociale che negli ultimi tempi si è drammaticamente persa. Affronteremo, poi, il tema dei servizi alle persone e alle imprese, quello della connessione col territorio e gli enti circostanti, quello delle frazioni più periferiche e del legame con l’associazionismo di territorio. Cercheremo di mettere al centro l’ambiente identificando nel Carengione un simbolo per tutta Peschiera”.

L’impronta appoggia questi punti?

“Certo. Ovviamente anche loro hanno portato delle tematiche al tavolo delle trattative”.

Di quali temi parliamo?

“L’assistenza alle fasce deboli della popolazione, la partecipazione attiva dei cittadini, la centralità del consiglio comunale: tutte tematiche che anche per noi sono importantissime”.

Parlerete anche del centro civico di San Bovio e del caso Bellaria?

“Sicuramente. L’attuale amministrazione non solo non ha risolto questi problemi, ma gli ha anche abbandonati, come dimostrano il referendum condotto tempo fa a San Bovio e la raccolta firme completamente ignorata. San Bovio, poi, è una frazione del tutto trascurata, senza servizi né spazi di aggregazione. Risolvere le questioni aperte che riguardano le singole frazioni, vuol dire risolvere problemi che interessano tutta Peschiera”.

Credete che per porre rimedio ad annose diatribe sarà necessario dialogare con le altre forze politiche?

“Noi siamo sempre aperti al confronto, l’abbiamo dimostrato in questi anni attraverso l’attività consiliare promossa dai nostri due rappresentanti e lo dimostra il fatto che non abbiamo messo il veto sulla possibilità per il nostro candidato sindaco di dialogare anche con altre forze politiche oltre a noi”.

Mattia Rigodanza