01 Luglio 2020

Niente infermità mentale per Ousseynou Sy, il 47enne autista di autobus che la mattina del 20 marzo 2019 sequestrò 51 alunni tra i 12 e i 13 anni, 2 insegnanti e una operatrice scolastica, dando poi fuoco al mezzo, rischiando di fare una strage, evitata solo dal grande tempismo e coraggio di alcuni carabinieri che riuscirono a spaccare finestrini e aprire una porta per far fuggire tutti. La perizia richiesta dalla Corte d’Assise ha confermato che l’uomo, italiano ma di origini senegalesi, ha agito nel pieno delle sue facoltà. Secondo i due psichiatri Renato Ariatti e Franco Martelli non c’è alcun disturbo psichiatrico che possa essere inquadrato in una “diagnosi qualificata”. Nella relazione si conferma che Sy ha messo in atto un piano portato avanti in maniera consapevole. Questo significa che la sentenza non terrà conto di alcuna attenuante. Le prossime udienze, slittate a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid, sono fissate per l’8 e il 13 luglio. Quest’ultima data potrebbe anche essere buona per la sentenza. Il dirottatore dovrà rispondere dei seguenti capi di imputazione: strage, sequestro di persona, incendio, resistenza e lesioni personali, con l’aggravante della finalità terroristica.