22 Febbraio 2019

Tra vizi di forma delle mozioni, diverse interpretazioni del regolamento ed emendamenti dell’ultima ora il consiglio comunale di martedì si è aperto in un clima di estrema confusione. A introdurre l’assemblea proprio una mozione, quella presentata dal consigliere di Forza Italia Luigi Di Palma, relativa alla petizione per l’insediamento di un polo sanitario presso l’ormai tristemente celebre struttura di San Bovio che da più di dieci anni chiede di essere completata e che le sia attribuito un indirizzo condiviso. «Con questa mozione chiedo semplicemente che sia rispettato lo statuto comunale dando risposta alle oltre 1.300 persone che hanno sottoscritto la petizione di cui sono primo firmatario», ha spiegato l’azzurro. «Non è necessario entrare nel merito di una raccolta firme che si pone come alternativa al questionario proposto ormai due anni fa ai cittadini che, tra l’esiguo numero di votanti, la diffusione incompleta e la particolare aleatorietà della consultazione stessa, non può che definirsi illegittimo. Noi chiediamo che sia convocata quanto prima una commissione specifica di competenza in modo da rispettare la volontà dei molti firmatari». Nonostante l’invito del consigliere di opposizione a non entrare nel merito della vicenda, la maggioranza ha subito risposto specificando le motivazioni per cui un centro sanitario, dotato di pediatri, medici di base, ambulatori specialistici e laboratori di analisi, sia un progetto non attuabile, sia per una serie di incongruenze con il regolamento regionale vigente, sia per una sostanziale mancanza di appetibilità nei confronti di chi dovrebbe investire nella struttura per apportare le modifiche necessarie. «Di Palma ha illuso i cittadini con questa petizione», ha controbattuto Chiara Gatti, assessore delegata alla frazione. A questo punto si è accesa la bagarre, con il consigliere del gruppo misto Massimo Chiodo che ha chiesto a gran voce un consulto tecnico in tempi brevissimi, il Pd che ha spostato l’attenzione sul fatto che l’amministrazione non abbia reso note le ragioni per cui la petizione non ha avuto una risposta entro i termini previsti dal regolamento, lasciando pertanto l’iniziativa nelle mani di qualunque consigliere se ne volesse far carico, e il sindaco Caterina Molinari che ha sottolineato come la mozione presenti dei chiari vizi di forma dovuti, fra le altre cose, a emendamenti apportati in modo discutibile. Il risultato è stato che la mozione non è stata approvata tra lo sdegno dei consiglieri di Forza Italia che hanno prontamente annunciato un ricorso al Prefetto.
Mattia Rigodanza