24 Settembre 2021

Correrà per la carica di sindaco, appoggiata da Italia in Comune. Lei è Isabella Rosso, fino a qualche mese fa presidente del consiglio comunale, carica che ha lasciato a seguito dello strappo con la maggioranza.
Partiamo dalle motivazioni che l’hanno portata a candidarsi per la poltrona di sindaco?
«È una decisione figlia delle passate elezioni. Sono contenta dell’esperienza che ho vissuto per cinque anni in consiglio comunale con una lista civica, che mi ha permesso di prendermi cura dei cittadini. Nel 2016, dopo 32 anni nel settore assicurativo con un ruolo da manager,  avevo deciso di dedicarmi al sociale e alla politica per mettere al servizio di questo settore la mia esperienza. Ora, invece, ho deciso di proseguire perché sono convinta che si possa fare molto di più di quanto è stato fatto in questi 5 anni, coinvolgendo e ascoltando di più la gente, le associazioni e i referenti delle frazioni. Credo che serva una pianificazione precisa e sento che ho ancora tante energie che posso mettere in campo per Peschiera».
Che sensazioni ha in queste settimane di campagna elettorale?
«Dipende dalle giornate e da chi incontro. Secondo me ce la possiamo giocare tutti noi quattro candidati. Abbiamo modi di fare diversi, ma una cosa è certa: tutti conosciamo i problemi di Peschiera. Io posso dire che fino ad ora sono soddisfatta del lavoro che ho fatto insieme alla mia squadra, ma avere una percezione esatta di come stia andando è difficile. Basti pensare che tutti dicevano di non votare Berlusconi eppure lui vinceva sempre le elezioni».
Se dovesse sintetizzare il suo programma in tre punti flash quali sarebbero?
«Il primo direi le donne, intese come il loro sguardo sulla città nel sociale, nel terzo settore, nella mobilità, nel Pgt e via dicendo. Le donne vivono Peschiera e vanno ascoltate. Il secondo è lo sport che è salute, aggregazione, lavoro di squadra. A Peschiera questo settore è un disastro totale, servono nuove strutture e rivedere le convenzioni che sono in atto. Chiudo con un punto più generico e che si ricollega alla mia scelta di candidarmi. Mi ripeto, ma ci vuole più partecipazione, bisogna pensare a incontri sistematici con le associazioni e con i rappresentanti delle frazioni. Per governare bene, è fondamentale l’aiuto dei cittadini».
I motivi che hanno portato alcuni di voi a uscire dalla maggioranza sono stranoti. Quello che colpisce è che ora però i “dissidenti” non corrono tutti insieme, ma appoggiano candidati diversi. Come se lo spiega?
«Non me lo spiego. Sinceramente posso capire Carmen Di Matteo che ha scelto di seguire il suo mentore Orazio D’Andrea, ma la decisione di quest’ultimo di appoggiare Marco Malinverno la trovo assurdo. Forse non mi riteneva adatta a ricoprire il ruolo di sindaco o più semplicemente qualcuno non ha ancora deciso cosa voglia fare da grande... Io comunque ragiono con la mia testa, non a caso ho deciso di schierarmi in difesa degli alberi di via Galvani e questo mi ha inimicata tutta Peschiera Riparte».
È l’unica candidata appoggiata da una sola lista. Come mai? So che ci sono stati dei contatti con il Movimento Cinque Stelle.
«È vero, abbiamo cercato il dialogo con i grillini, ma hanno deciso di non ripresentarsi. Ho parlato con il loro capogruppo Davide Toselli, che reputo un’ottima persona, ma anche singolarmente ha preferito rimanere fuori per questa tornata. Quindi correremo da soli e, viste certe alleanze che si sono formate, direi che è meglio così».
Quindi sarà un vantaggio?
«Se avessimo un’altra lista in appoggio probabilmente prenderemmo più voti, ma io non ho prestanomi, e di questo sono orgogliosa».
Ha già un’idea di chi potrebbe fare l’assessore in caso di vittoria?
«Innanzitutto non esiste la riconoscenza: gli assessori devono essere persone competenti. Tre nomi li ho già in mente, ma non ho intenzione di renderli pubblici. Comunque posso aggiungere che saranno persone che hanno tempo da dedicare alla città. Proprio come me, che se vincessi farei il sindaco 24 ore su 24».
A proposito di sindaco, cosa pensa dei suoi avversari alla poltrona di primo cittadino?
«Di sicuro mi complimento perché hanno deciso di candidarsi. È una scelta molto impegnativa sia dal punto di vista fisico che mentale. Hanno pregi e quasi tutti anche le carte in regola per ricoprire questo ruolo. Poi chiaro che ci sono cose che mi lasciano perplessa. Ad esempio Malinverno è preparato ed è stato un bravo sindaco, ma credo che le situazioni nel frattempo siano cambiate e serva un approccio diverso, E naturalmente non capisco la coalizione che lo appoggia. Moretti non lo conoscevo ed è un’ottima persona, però non ha mai fatto politica attiva. Avere qualche anno di esperienza credo sia importante. Infine Parisotto è una che ci mette il cuore, però non ha un modo di lavorare molto strutturato. E poi fare il sindaco richiede capacità nel gestire lo stress e qui la vedo un po’ debole».
Ipotizziamo un ballottaggio. In quel caso gli scenari sono due. Partiamo da quello in cui lei è ancora in corsa: prevede apparentamenti, appoggi esterni o continuerà a correre solamente con la coalizione iniziale?
«Credo che altri voti li raccoglierei anche senza cercare appoggi, cosa che non credo possano dire gli altri candidati».
E se non ci sarà?
«Dipende dal peso che avremo. Ne parleremo tra di noi e decideremo».
Perché i peschieresi dovrebbero votarla?
«Perché come, già detto, ho una serie di caratteristiche che mi permetterebbero di essere un buon sindaco. Potrei dedicarmi a Peschiera al 100%, prendendomi cura dei suoi cittadini».
Lunedì 4 ottobre alle ore 15 si chiuderanno i seggi. Alle 15.05 Isabella Rosso cosa farà?
«Organizzerò un aperitivo con gli altri componenti della lista, in attesa di sapere i risultati. Comunque vada è stata una bella esperienza che merita di essere festeggiata».