05 Marzo 2021

Inutile negarlo, la decisione del sindaco Caterina Molinari di non ricandidarsi per la poltrona di primo cittadino ha fatto parlare, e molto. Sul versante della minoranza è stato visto come un gesto di resa, una tacita ammissione di fallimento. A distanza di qualche mese, con le amministrative che si stanno avvicinando (a causa dell’emergenza sanitaria non si sa ancora se si voterà prima dell’estate o a settembre), Molinari ha deciso di tornare a spiegare la sua scelta, cercando di fare chiarezza una volta per tutte. «Ho letto le interpretazioni più incredibili e anche strumentali» spiega il sindaco uscente. «Da parte mia, provo a spiegare per l’ultima volta i motivi, dopodiché non mi curerò delle cattiverie che sento. Non credo nella politica come mestiere e non voglio commettere l’errore comune di restare legati alla politica senza continuare ad alimentare le proprie conoscenze e competenze per le quali si è studiato e lavorato. Sono queste a dare valore aggiunto alle persone che affrontano il ruolo difficile, e non sempre gratificante, dell’amministratore pubblico. Ritengo che, insieme a chi davvero è rimasto fedele ai principi ispiratori fondamentali che ci hanno spinto in questa avventura, abbiamo davvero fatto qualcosa di nuovo in questa città, ci siamo occupati del territorio mettendo al centro i cittadini, i bisogni, la cura dei dettagli e del patrimonio. Lo abbiamo fatto con quanto avevamo a disposizione e dedicando tutte le nostre energie. Lotteremo fino all’ultimo affinché il nostro territorio sia preservato da quello che ormai a più voci è inquadrato come l’ultimo assalto alle zone agricole della città». Un discorso che tende a tutelare Peschiera Riparte: «La nostra civica è viva e sta lavorando per costruire il prosieguo». Molinari però qualche sassolino dalla scarpa se lo vuole togliere, in particolare con quelli che fino a pochi mesi fa erano i suoi alleati: «La rottura di Peschiera Bene Comune me l’aspettavo e si è tradotta in quello che avevo anche previsto e dichiarato: la nascita di Italia in Comune. Era questo il loro progetto da tempo». E conclude con una frecciata al suo ex assessore Orazio D’Andrea: «Leggo sui media che sosterrà Marco Malinverno. La sua evoluzione ha dell’incredibile, il tempo è galantuomo e ci darà modo di capire i veri motivi di un percorso così chiaramente architettato per depotenziare la maggioranza della quale faceva parte, al fine unico e ultimo di favorire la candidatura di Malinverno. Di per sé non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che proprio D’Andrea ha sempre puntato il dito contro la politica sia del candidato sindaco, sia del Partito Democratico, che lo appoggia. Ci spiegherà quali motivazioni lo hanno portato a cambiare idea e ad agire scientemente proprio nella direzione opposta a quanto sbandierato per anni».