09 Maggio 2022

Giovedì 28 aprile via Indipendenza ha cambiato nome per un giorno e ha acquisito un significato tutto nuovo, carico di ottimismo, diventando via Del Sorriso. A rendere possibile tutto ciò sono stati i bambini della scuola dell’infanzia Collodi, che insieme a genitori e maestre hanno tappezzato la strada che ospita l’istituto di disegni basati sul tema del sorriso.

A spiegare l’iniziativa è la docente Rosa Carboni, inquadrandola in un progetto di più ampio respiro che è stato portato avanti durante questo anno accademico da tutto l’istituto comprensivo De Andrè, sebbene con sfumature diverse nei vari plessi scolastici del territorio. «Dall’inizio dell’anno, si è voluto incentrare il percorso degli studenti sul sorriso, declinato in una serie di attività, che per quanto riguarda la scuola Collodi hanno trovato coronamento in questa giornata di festa».

Quella dello scorso giovedì, si è infatti trattata di una vera celebrazione con gli artefatti dei bambini disposti per adornare i numerosi alberi della via, insieme ad alcune decorazioni di tulle, che hanno contribuito a colorare e rallegrare la città. Ciascuno dei lavori dei giovani artisti riportava una breve frase inerente all’argomento centrale dell’iniziativa. In alcuni casi, l’aforisma era scritto da autori famosi, ma in altri era il prodotto della fantasia dei bambini stessi, che con l’ingenua profondità che li caratterizza hanno saputo cogliere il senso essenziale di un atto di simpatia tanto semplice come un sorriso.

«I bambini si sono esibiti in canti a tema» prosegue l’insegnante, «indossando magliette raffiguranti un sorriso, che noi docenti avevamo preparato, e così hanno attirato anche l’attenzione degli abitanti dei palazzi vicini, che in molti casi sono scesi in strada e hanno preso parte all’evento con gioia».

L’intera cittadinanza sembra avere apprezzato questa iniziativa, a partire dal sindaco Augusto Moretti, che ha presenziato accanto alla dirigenza dell’istituto e alle autorità locali, tra cui polizia locale e protezione civile. Molti sono stati i sorrisi tra tutti i partecipanti, in linea con il desiderio cardine del progetto di riabituare a questo gesto soprattutto i più piccoli, cui negli ultimi anni è mancata la possibilità di un’interazione espressiva con gli adulti, per via dell’uso obbligatorio della mascherina. Rosa Carboni, infatti, commenta: «L’idea è nata perché abbiamo sentito il bisogno di regalare ai bambini tutti i sorrisi che erano stati loro negati per cause di forza maggiore durante il periodo più buio del covid, per fare loro capire che questa è la normalità: un volto che sorride».

La docente parla inoltre della volontà di restituire ai giovani studenti un bagaglio affettivo di emozioni positive e di modalità di esprimerle, capacità che a tutti prima o poi torna di qualche utilità nel corso della vita. In effetti, il corpo umano impiega 12 muscoli mimici del volto per realizzare un sorriso, ma in questo modesto atto di ginnastica facciale può essere contenuto un numero incredibilmente elevato di sentimenti e stati d’animo, che solo così diventano comunicabili agli altri. Si tratta di un vero e proprio insegnamento allora quello che i bambini dell’istituto comprensivo De André hanno appreso e stanno impartendo ai loro concittadini, su come un semplice sorriso spesso dica più di mille parole.

«I bimbi e i loro genitori sono stati entusiasti della giornata trascorsa ad appendere i disegni» conclude la maestra, «ma  in generale anche del percorso svolto durante tutto l’anno». Si può quindi smontare il vecchio immaginario scolastico colmo di rigide signorine Rottermeier: la scuola di Peschiera vuole insegnare col sorriso.

Chiara Valnegri