13 Gennaio 2017

Peschiera ha deciso di aderire al bando Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Con una delibera di giunta, datata 21 dicembre 2016, l’amministrazione comunale ha quindi scelto di intraprendere questa strada. A spiegarne le motivazioni è proprio il sindaco Caterina Molinari: «A ottobre l’allora ministro degli Interni Angiolino Alfano ha diramato una circolare ben precisa: l’emergenza profughi sarebbe stata gestita con 2,5 unità ogni mille abitanti. E ha aggiunto che chi manifestava l’intenzione di aderire allo Sprar avrebbe seguito questa regola». Tradotto, a Peschiera, visti quelli che sono già presenti sul territorio, ne spetterebbero altri 15. Un modo per scongiurare il rischio tendopoli e di conseguenza l’arrivo di circa 300 stranieri? Anche. Ma procediamo con ordine, seguendo il ragionamento messo in campo dal primo cittadino. «Lo Sprar è un sistema di accoglienza che preferiamo perché permette di avere maggiore controllo del fenomeno in questione», argomenta il sindaco. «Inoltre il 29 dicembre si è tenuta una riunione dell’Anci dove era presente il vice prefetto Darco Pellos, che dovrebbe prendere il posto di Marangoni che va in pensione, il quale ha confermato che il metodo di 2,5 profughi ogni mille abitanti per chi parteciperà allo Sprar  sarà quello utilizzato. Gli ho chiesto se in questo modo Peschiera avrebbe evitato la famosa ipotesi di una tendopoli. L’area è infatti di proprietà del demanio, ma resta sul nostro territorio. E qui la sua risposta sinceramente è parsa un po’ vaga. Tuttavia mi si è avvicinato Marangoni e mi ha rassicurato che sarà così. In questo modo scongiureremo quello che comunque tutti volevamo evitare e al tempo stesso faremo la nostra parte».  Ora non resta che predisporre un progetto per ospitare gli eventuali 15 rifugiati.