24 Febbraio 2023

Si raccomanda di non utilizzare lenti a contatto nelle 48 ore precedenti la visita”. Il problema è ricordarselo il 20 settembre 2023. Già, perché la visita oculistica in questione non è proprio imminente. Anzi, si rischia di diventare ciechi nel frattempo. A raccontare l’ennesimo caso di malasanità (perché non si può definire in altro modo) è Roberto Galimberti. L’ex consigliere comunale il 20 settembre dell’anno scorso si è recato all’Asl con tanto di ricetta medica per prenotare una visita oculistica. La responsabile dello sportello ha battuto sui tasti del suo computer e poi, come se nulla fosse, gli ha riferito che il primo posto libero era per il 22 settembre. “Non male, due giorni e saprò se la mia vista è peggiorata”, ha pensato Galimberti. Peccato che si trattava del 22 settembre 2023, ben 367 giorni dopo.
«Io sono miope e da qualche tempo avevo notato che mentre guidavo i cartelli stradali diventavano più nitidi solamente quando mi avvicinavo più del solito» racconta. «Ho comunque ottenuto il rinnovo della patente, ma per sicurezza ho chiesto al mio medico di prescrivermi una visita specialistica. Ebbene, solamente tra un anno potrò sapere se le mie diottrie sono peggiorate, o meno». Galimberti ogni due settimane si reca all’Asl per chiedere se si è liberato un posto, ma la risposta è sempre negativa. «Questa è la sanità in Lombardia» constata con amarezza. «Naturalmente se metto mano al portafoglio e pago 120 euro, la visita la posso fare anche domani, ma per quale motivo devo pagare una cifra del genere per qualcosa che mi spetta di diritto».