09 Luglio 2020

Mano pesante da parte del pubblico ministero Luca Poniz al processo nei confronti di Ousseynou Sy, l’autista 47enne che lo scorso 20 marzo dirottò l’autobus con a bordo 51 studenti delle medie, 2 insegnanti e un’operatrice scolastica. Nei suoi confronti ieri sono stati chiesti 24 anni per sequestro con finalità di terrorismo (il capo di imputazione è stato modificato, inizialmente era sequestro di persona semplice). L’uomo voleva raggiungere l’aeroporto di Linate per schiantarsi contro l’ingresso e fare una strage. Bloccato dai carabinieri sulla Paullese non esitò a dare fuoco al mezzo quando all’interno si trovavano ancora tutti gli ostaggi. Solo il rapido intervento delle forze dell’ordine permise di liberare tutti, prima che qualcuno potesse rimanere ustionato. Durante l’operazione, Ousseynou fu bloccato e arrestato. Nei giorni scorsi la perizia psichiatrica ha confermato che l’uomo, italiano, ma di origini senegalesi, era capace di intendere e di volere al momento del suo folle gesto. A nulla sono valse le sue dichiarazioni in cui sosteneva che sentiva voci nella sua testa che chiedevano di vendicare i bambini africani morti nel Mar Mediterraneo. Al momento della richiesta del pm, l’imputato si trovava in aula, ma ha deciso di dare le spalle alla Corte d’Assise.