24 Settembre 2021

Sotto il suo nome il centrodestra si è compattato ed è pronto a tentare la scalata per la poltrona di primo cittadino. Lui è Augusto Moretti e sarà appoggiato da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e dalla lista civica Moretti sindaco. Andiamo a conoscerlo meglio.
Partiamo con le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi?
«Non è stata una scelta istintiva, ma molto ragionata. Alla fine di un percorso ho deciso in modo sereno e convinto. Confesso che all’inizio ero un po’ titubante e avevo anche un po’ di paura, visto che non ho mai fatto politica. Poi ho ripensato alla mia infanzia peschierese e sono emerse le sensazioni di allora. Momenti fantastici. Ho avuto tanto dalla mia città e credo sia giunto il momento di ridare indietro. Il mio è un atto d’amore. E poi credo che Peschiera Borromeo abbia bisogno di una svolta e perché non posso rappresentarla io?»
Le sensazioni come sono?
«A parte la stanchezza fisica e mentale, all’inizio ero un po’ disorientato. Poi ho scoperto che fare campagna elettorale è appassionante, avvincente e sto conoscendo un nuovo modo di fare del bene alla comunità. E poi sto incontrando tante persone che hanno passione e senso di servizio. Mi piace vedere anche tanti giovani e questo è di buon auspicio per il futuro. Ancora una volta ho pensato a me da ragazzino e mi sono reso conto che ho sbagliato a non aver fatto politica già a quell’età».
Cercando di sintetizzare, quali sono i punti fondamentali su cui ha intenzione di spingere?
«Il nostro è un programma ambizioso, come in realtà un po’ quelli di tutti. Innanzitutto credo sia importante la sostenibilità sociale, economica e ambientale. Peschiera, che ha un territorio esteso, ma dove la densità della popolazione è bassa, ha un grande problema di base: la mancanza del senso di appartenenza. Credo che questo sia accentuato da uno sviluppo urbanistico sbagliato che ha diviso e non unito. Ecco, io vorrei unire, creare uno spirito di attaccamento. Per farlo, mi focalizzerò proprio sull’urbanistica, visto che abbiamo vissuto per decenni una mancanza di pianificazione. Il nostro mantra sarà: consumo del suolo zero. Ma il territorio non va solo difeso bensì anche recuperato. Le Corbusier diceva: “Gli elementi dell’urbanistica sono il sole, gli alberi, il cielo, l’acciaio, il cemento, in questo ordine gerarchico e indissolubile”. A Peschiera sono stati invertiti e noi vogliamo ripristinare l’ordine».  
Qual è la critica principale che muove a questa maggioranza?
«Il poco coraggio e l’immobilità su alcune scelte. Ad esempio, il Pgt presentato prevedeva consumo di suolo zero e questo l’ho trovato positivo. Però non basta bloccare una linea di pensiero, serve anche invertire la tendenza e qui ci vuole coraggio. Quel coraggio che secondo me è mancato all’attuale amministrazione».
Ipotizziamo che lei vinca: ha già un’idea sui nomi che comporranno la sua giunta?
«No, preferisco aspettare il responso delle urne. In base a quello, potrò prendere delle decisioni perché è giusto rispettare il volere dei cittadini. E una cosa vorrei aggiungerla: io sarò il garante dell’attuazione del programma e dei valori che rappresenta».
A proposito, nel caso di sconfitta, lei rimarrà in consiglio comunale? Ed eventualmente sotto il simbolo di quale partito?
«Resterò assolutamente in consiglio comunale. Anche dai banchi di minoranza si può lavorare per il bene di Peschiera. Sotto qualche simbolo sinceramente non l’ho ancora deciso. Io sono un civico».
Cosa pensa dei suoi avversari  che ambiscono, insieme a lei, al ruolo di sindaco?
«Marco Maliverno lo conosco da diversi anni e ha moltissima esperienza. Gli altri due candidati sinceramente non li conoscevo. Li ho incontrati in queste ultime settimane e posso dire che quello che mi ha subito colpito, sia di Antonella Parisotto che di Isabella Rosso, è che sono due brave persone che, esattamente come me, si stanno spendendo perché credono nella città in cui vivono. Posso aggiungere che siamo quattro persone corrette e spero che la campagna elettorale possa proseguire sui binari della correttezza e del rispetto.  In un certo senso li considero degli amici  e mi auguro anche che, indipendentemente da chiunque vinca, si possa lavorare insieme perché tutti abbiamo a cuore il futuro di Peschiera».
Proiettiamoci ai risultati che usciranno dalle urne e ipotizziamo un ballottaggio. In quel caso gli scenari sono due. Partiamo da quello in cui lei è ancora in corsa: prevede apparentamenti, appoggi esterni o continuerà a correre solamente con la coalizione iniziale?
«Credo che in questo momento il discorso sia un po’ prematuro. Senza sapere i numeri che escono dalla urne mi viene difficile pensare di dare qualsiasi indicazione. Nel caso andassi al ballottaggio, personalmente posso dire che escluderei qualsiasi apparentamento, ma è una decisione che andrà presa insieme ai referenti dei partiti che mi appoggiano».
E nel caso non ci fosse lei al ballottaggio?
«Discorso molto simile. Dipende da quale sarà la proposta di chi è ancora in corsa e quanto coinciderà con certi valore che noi consideriamo imprescindibili. Quello che posso dire è che in ogni caso non direi mai di non andare a votare».
Perché i peschieresi dovrebbero votarla?
«Perché amo profondamente questa città. Occupa nel mio cuore un posto che mi suscita emozioni che mi hanno dato la spinta per scegliere di sacrificare del tempo alla mia vita privata e professionale per mettermi al servizio dei cittadini senza alcun secondo fine».
Lunedì 4 ottobre alle ore 15 si chiuderanno i seggi. Alle 15.05 Augusto Moretti cosa farà?
«Sarà sul divano a dormire o comunque a rilassarmi con il telefonino spento. Tanto nel caso dovessi vincere mi verranno a bussare, visto che vivo a pochi metri da uno dei seggi».