15 Settembre 2023

C’ eravamo lasciati con la nomina, da parte del vicesindaco Stefania Accosa, di Andrea Scarpato ad assessore e con il rischio che Forza Italia potesse uscire dalla maggioranza per proteste. Ebbene, se d’estate la politica langue, a Peschiera non è stato per nulla così. Anzi. E allora proviamo a riassumere. L’ultimo consiglio comunale prima della “chiusura per ferie” ha confermato il disappunto degli azzurri e le parole di fuoco del capogruppo Mario Orfei: «Lasciarci fuori dalla giunta è una scelta scellerata che porta alla rottura dell’alleanza del centrodestra e la responsabilità cade tutta su Fratelli d’Italia». E anche la Lega, pur rimanendo in maggioranza, ha strizzato l’occhiolino a Forza Italia. «Abbiamo guardato con favore il suo possibile inserimento in giunta, la città ne avrebbe beneficiato» la dichiarazione di Antonio Leone. «Il suo impegno diretto avrebbe portato una spinta in più per questa amministrazione». In difesa di Accosa, naturalmente, il capogruppo di FdI Andrea Nuvoli: «Orfei l’ha aggredita pesantemente e ingiustamente, parlando di opportunismo politico. Fin dal giorno in cui Moretti è venuto a mancare Fratelli d’Italia ha sempre pensato di dare continuità al suo progetto. E tutti eravamo d’accordo su questo».
Finita qui? Manco per sogno. Già, perché il colpo di scena è arrivato anche dai banchi di maggioranza, dove Marco Righini di Peschiera Riparte ha parlato di un accordo con Moretti mai svelato prima: «Al ballottaggio abbiamo sostenuto Augusto. Con lui e i referenti di maggioranza avevamo stilato un programma in 10 punti da portare avanti. Speravamo che l’interesse della città fosse importante, purtroppo però ora non sembra così». Apriti cielo. Una dichiarazione che ha scatenato la rabbia del Pd, riassunta in un comunicato stampa. Ecco il passaggio chiave: “Chiediamo, a Peschiera Riparte e alla maggioranza di centrodestra, di rendere pubblico il contenuto sottoscritto in questo documento rimasto segreto per quasi due anni. Crediamo che rendere palesi accordi che interessano il futuro della nostra città sia un atto doveroso di trasparenza”. Peschiera Riparte a quel punto ha reso pubblico il documento tra cui spuntava l’adozione del Pgt della giunta Molinari nei primi 100 giorni (non avvenuto). “Cosa è stato chiesto in cambio? Nulla” hanno spiegato i vertici della civica “Non è mai stata nostra abitudine mercificare e negoziare il bene della città e dei cittadini in cambio di favori o vantaggi (...) Riteniamo quindi che nulla è stato fatto nelle segrete stanze a fronte anche di una chiara posizione di  Peschiera  Riparte  già  dal  ballottaggio”. L’ultima frase in realtà non pare proprio veritiera, visto che questo documento non solo non è mai stato reso pubblico prima di quest’estate, ma neppure che ci fosse un accordo scritto con la maggioranza. Ad ogni modo il Pd è tornato alla carica, questa volta contro l’amministrazione: “Il centrodestra in consiglio comunale aveva sempre dimostrato contrarietà al Pgt elaborato dalla giunta Molinari eppure oggi si scopre che aveva siglato un accordo per approvarlo. Un Pgt mai discusso con i cittadini e nemmeno con le forze politiche. Ci chiediamo come mai questa amministrazione abbia deciso di accettarlo passivamente invece di proporre la propria idea di città”.