15 Luglio 2021

I sub peschieresi corrono in aiuto della scienza. Si chiama Citizen science ed è un modo di aiutare la ricerca scientifica a cui possono accedere qualsiasi persona dopo aver conseguito una formazione specifica. Questa pratica si può adottare in molti campi diversi, compreso l’ambito subacqueo. I sub amatoriali, infatti, possono frequentare corsi ad hoc per ottenere un brevetto che consente loro di fare rilevamenti durante le loro attività. Ed è qui che entra in campo SeaSub, associazione peschierese attiva da tanti anni nei mari di tutta Italia. “Numerosi protocolli sono stati creati proprio per coinvolgere i subacquei in tutto il mondo e tutelare in maniera più efficace i nostri mari, raccogliendo una mole di dati considerevole e in un breve lasso di tempo”, spiega Luigi Ferri, presidente dell’associazione. “SeaSub Milano ha abbracciato il protocollo di monitoraggio dell’ambiente costiero di Reef Check Italia onlus, un’associazione volta alla tutela degli ambienti marini, coinvolta in numerosi progetti nazionali e internazionali. Il primo corso di monitoraggio con SeaSub vede coinvolti gli associati nell’eseguire censimenti visivi davanti alla spiaggia di Bogliasco, Liguria. Prima di essere in grado di censire la flora e fauna marina del nostro mare, i subacquei vengono formati attraverso lezioni teoriche in cui viene spiegato come diventare eco diver, volontari che affiancano la ricerca nell’arduo compito di capire cosa sta accadendo ai nostri mari. Durante le lezioni teoriche viene spiegata l’importanza del volontariato subacqueo, cosa è necessario fare per diminuire il proprio impatto come subacquei e come riconoscere le specie chiave per la tutela dei nostri fondali. Per diventare eco diver certificati e poter continuare questa attività in autonomia i partecipanti dovranno sostenere un esame finale, in cui dovranno dimostrare di saper riconoscere le specie da censire e adottare il protocollo di Reef Check”. SeaSub ha subito aderito all’iniziativa mettendo a disposizione il biologo marino dell’associazione, Omar Fais, in quanto eco diver trainer certificato da Reef Check Italia onlus.  

Mattia Rigodanza