07 Settembre 2020

La Brigata di solidarietà Lupo Rosso ha ripreso le sue attività e, insieme ad altre realtà della Martesana, sta proseguendo sul percorso del progetto Nessuno Escluso, che supporta chi, a causa della crisi sanitaria e sociale in corso, si trova in grosse difficoltà. L’operato dei giovani volontari, che dalla nascita del gruppo ha consegnato circa 500 pacchi alimentari e di generi di prima necessità grazie alla collaborazione con Emergency, non si sta limitando a questo tipo di attività, ma si spinge verso la costruzione di una comunità dove il mutualismo è prassi e l’individualismo non trova spazio. Ma, purtroppo, non è tutto rosa e fiori. “A fine giugno abbiamo presentato all’amministrazione il progetto Cag, Centro di aggregazione giovanile, chiedendo un aiuto per ottenere uno spazio da autogestire in cui svolgere al meglio le attività della brigata e dove far crescere, dal basso e in maniera orizzontale, una collettività di giovani pronta a confrontarsi, organizzarsi e cambiare in meglio il proprio futuro e le sorti della nostra città”, spiega Shirin Reza Elahi, una delle fondatrici della squadra Lupo Rosso. “Abbiamo semplicemente chiesto uno punto dove poter parlare di genere e sessualità, discriminazioni e cittadinanza attiva. Nonostante avessimo dato la nostra piena disponibilità a occuparci noi stessi di tutto, dalla gestione alla promozione all’organizzazione dello spazio, ci è stato comunicato che a Peschiera non esistono luoghi da poter destinare gratuitamente a un percorso di questo tipo. Il 23 luglio ci è stato detto che saremmo stati contattati a breve per parlare della questione, ma non abbiamo più sentito nè parlato con nessuno. A questo punto ci chiediamo se alla nostra amministrazione interessi davvero la vita dei giovani della nostra città. Il disinteresse del Comune non ci dispiace solo in quanto tale, ma anche perché, dopo mesi di lavoro gratuito, interamente autofinanziato e gestito da ragazzi di meno di 25 anni senza aver mai ricevuto alcun sostegno economico, materiale o verbale, crediamo di meritarci piú attenzione”.
A rispondere è l’assessore Franco Ornano, che ha seguito l’operato dei volontari sin dall’inizio. “È vero, una risposta formale alle loro richieste non c’è mai stata”, ammette Ornano. “Abbiamo comunque sempre cercato di mantenere un rapporto telefonico costante in questi mesi. Con i ragazzi siamo stati chiari fin da subito: il nostro sostegno si sarebbe limitato alle questioni burocratiche, ma per il resto, siccome i nostri servizi sociali fanno già attività di solidarietà, avrebbero dovuto gestirsi in autonomia. Per quanto riguarda lo spazio, dobbiamo applicare a loro le prassi che utilizziamo con le altre associazioni. Quindi è da escludere la gratuità. I giovani della brigata Lupo Rosso, che ha fatto un lavoro davvero encomiabile, hanno chiesto il famoso centro civico di viale Abruzzi, a San Bovio, ma essendoci un contenzioso aperto ci è impossibile darglielo in gestione. E comunque mi dispiace che ci accusino di non pensare ai giovani della nostra città, dal momento che abbiamo investito in programmi e iniziative, tipo il progetto WorkOut, dedicate proprio ai giovani e promosse dagli stessi”.
La replica della Brigata Lupo Rosso non si è fatta attendere. “Ci dispiace pensare che al quarto anno di questo mandato di questa amministrazione l'unico progetto valorizzato dalla giunta rivolto ai giovani sia il progetto WorkOut e la Web Radio”, tuonano i volontari. “Ciò evidenzia come effettivamente un progetto attivo e a stretto contatto con le realtà più fragili del Comune di Peschiera e che parte dal basso venga messo sullo stesso piano di un’iniziativa impostata e di base istituzionale. Per quanto utile, il progetto WorkOut non ha niente a che vedere con la stringente necessità giovanile di poter accedere a uno spazio fisico dedicato, libero e a disposizione di tutti per il confronto, il dialogo e il mutualismo. L'equiparazione tra i due progetti ci lascia davvero attoniti, quasi quanto l'elogio ai Servizi Sociali. Per concludere, vorremmo specificare che noi abbiamo richiesto la concessione di un qualsiasi spazio pubblico e in forma temporanea, in attesa del termine del contenzioso sul centro di viale Abruzzi, dato che le attività socialmente utili portate avanti fino ad oggi, e quelle che intendiamo proseguire in futuro, non dovrebbero essere svolte in un magazzino privato all'interno di un condominio”.
Mattia Rigodanza