30 Novembre 2018

Flavio Oreglio torna alle origini con un progetto musicale di ampio respiro. L’artista peschierese, infatti, ha di recente firmato un contratto di tre anni con la Long Digital Playing di Luca Bonaffini, suo amico di vecchia data, con la quale produrrà ben tre dischi.
«Il progetto è nato nell’ambito della musica delle quattro provincie, stile cantautorale popolare, al circolo dei Poeti Catartici nell’Oltrepò Pavese», racconta Oreglio. «Nell’agosto del 2017 ho chiesto a Stefano Faravelli e Matteo Burrone, istituzioni per la musica da ballo autoctona, di suonare a un evento organizzato per il mio compleanno e, una volta riuniti, abbiamo deciso di dedicarci a un percorso comune. All’inizio ci siamo concentrati su canzoni in dialetto milanese e musica popolare con sonorità folk, mentre più tardi, con l’arrivo nel gruppo di Daniele Bicego, abbiamo deciso di produrre qualcosa che andasse oltre al genere popolare e di riarrangiare canzoni che avevo partorito in passato». Così è nato il primo demo, tra omaggi a Nanni Svampa e ballate tradizionali. «Il primo disco è nato quasi per gioco», continua il comico. «La svolta è arrivata quando ho contattato Bonaffini a cui ho proposto il progetto “Anima Popolare” che darà il nome al primo lavoro del gruppo e anche a uno spettacolo che metteremo in scena a Peschiera il 2 febbraio. Ci tengo a sottolineare che tutto questo percorso è strettamente collegato al cabaret italiano, in quanto la scuola milanese ha sempre unito comicità e satira con musica d’autore».
Oreglio torna così al suo primo grande amore, quello che lo ha lanciato e accompagnato durante tutta la sua carriera trentennale. «I miei spettacoli hanno sempre avuto una componente musicale importante», conclude il cabarettista. «Con questo lavoro voglio far riuscire la mia identità di musicista che negli anni è stata un po’ troppo oscurata del poeta catartico che c’è in me».
Mattia Rigodanza