24 Settembre 2021

Attualmente ricopre il ruolo di assessore ai Servizi alla Persona e alla Famiglia, Politiche della Casa e Scuola, ma il suo obiettivo è quello di essere il nuovo sindaco di Peschiera Borromeo. Lei è Antonella Parisotto e sarà supportata da due liste civiche, la storica Peschiera Riparte e la neonata Sport, Ambiente & Salute.
Come è nata la decisione di candidarsi alla carica di primo cittadino?
«È partita da una riflessione della lista Peschiera Riparte nel luglio 2020, quando Caterina Molinari ci comunicò che non si sarebbe ricandidata. Abbiamo dovuto ripensare alle modalità con cui ci siamo interfacciati con la popolazione, visto che ci siamo accorti che eravamo troppo concentrati sulla parte amministrativa. Così, prima di scegliere chi si sarebbe candidato, abbiamo cercato di capire chi voleva dare la sua disponibilità e io ero tra quelli. A quel punto abbiamo pensato a rinnovare la base associativa e da maggio abbiamo iniziato una serie di call online con persone già impegnate sul territorio. Abbiamo chiesto cosa era piaciuto della nostra amministrazione, cosa non li aveva convinti ed eventuali proposte. Infine, nei primi mesi del 2021, abbiamo ristretto i nomi dei possibili candidati sindaco e la base associativa ha visto in me una persona che può dare continuità e al tempo stesso rinnovamento».
Che sensazioni ha in queste settimane di campagna elettorale?
«È una campagna elettorale anomala. Le persone sembrano distratte e concentrate sui loro bisogni contingenti. Non vedo da parte loro la capacità di guardare Peschiera come un unicum. Ognuno si lamenta dei problemi sotto casa, eppure in tutte le frazioni abbiamo fatto gli stessi interventi, come ad esempio l’open fiber».
Immagino sia una bella responsabilità ereditare il testimone da Caterina Molinari...
«In effetti è così. Lei lascia un metodo di lavoro ineguagliabile, frutto del suo rigore e della sua formazione professionale. Si cercherà di mantenere uno standard molto simile. Va dato merito a Caterina di aver ereditato una struttura comunale molto depotenziata a livello tecnico e che lei ha rilanciato. Un lavoro che dovrà essere completato e che penso di poter svolgere, visto che ho seguito da vicino tutta la situazione».   
Nel caso vincesse, qual è la prima cosa a cui dovrà mettere mano?
«Prioritario sarà ripresentare il Pgt con la costituzione di un Urban Center, pronto a essere operativo fin dal primo giorno della sua approvazione, in modo da misurarci con i cittadini. Però deve essere chiaro  che ci sono punti non negoziabili, come il consumo di suolo zero e il recupero dell’esistente per valorizzarlo».
La recente spaccatura in maggioranza crede che vi danneggerà?
«Il quadro dei valori che ci lega è lo stesso di 5 anni fa. Abbiamo cercato di parlare a mondi diversi, ma una volta preso atto della rottura si deve andare avanti. È inutile guardarsi indietro».
Ha già in mente i componenti di una sua eventuale giunta?
«Ho già in mente alcuni nomi, ma non li posso svelare ora, perché ne sto valutando ancora un paio».
Sta pensando di presentare la sua squadra prima di andare al voto?
«Ci stiamo pensando, ma al momento non abbiamo preso alcuna decisione».
Tornando invece alla carica di sindaco, cosa pensa dei suoi avversari alla poltrona di primo cittadino?  
«Vorrei sorvolare su attacchi personali, che non  trovo carini. Due di loro mi sembrano credibili, perché rispecchiano un percorso politico».

Una immagino sia Isabella Rosso...
«La sua candidatura parte da una frattura con noi, ma c’è un’idea, che naturalmente io non condivido».
E l’altro sarà Augusto Moretti...
«Il candidato del centrodestra non è figlio di un partito, bensì espressione della società civile. Inoltre ha il merito di essere un nome che rappresenta  forze della stessa area, cosa che in politica credo sia importante».
A questo punto non resta che Marco Malinverno.
«Si dice che sia il nome più forte, ma personalmente non la vedo così. Lo vedo come una minestra riscaldata, appoggiato da una compagine troppo eterogenea. Inoltre non vedo chiarezza su alcuni temi. Ad esempio, sono curiosa di sapere la sua opinione sulla questione del consumo di suolo zero, visto che proprio lui, quando ha ricoperto il ruolo di sindaco, ha trasformato i terreni agricoli in edificabili».
Fino ad oggi è stata una campagna elettorale dai toni piuttosto soft. Crede che con l’avvicinarsi al voto il clima si surriscalderà?
«Penso proprio che con il passare dei giorni i toni si alzeranno. Di sicuro questa è la prima campagna elettorale in cui l’amministrazione che ha governato è giudicata sui social. Ma noi ci siamo fatti le ossa in questi anni e posso aggiungere che quello che si legge su internet non è detto sia il sentimento di tutti. È più facile che a scrivere sia chi vuole lamentarsi, piuttosto di chi vuole complimentarsi con noi».
Ipotizziamo un ballottaggio. In quel caso gli scenari sono due. Partiamo da quello in cui lei è ancora in corsa: prevede apparentamenti, appoggi esterni o continuerà a correre solamente con la coalizione iniziale?
«A questa domanda preferisco non rispondere».
Per quale motivo?
«Per il fatto che io ho un’idea, mentre la base associativa ne ha un’altra. In questo momento credo sia meglio non perdere energie per queste cose e concentrarci sulla campagna elettorale. E comunque i cittadini sanno decidere con la loro testa sia al primo turno che al ballottaggio».  
Stesso ragionamento anche nel caso voi non andaste al ballottaggio?
«Sì, anche qui preferisco non rispondere».
Perché i peschieresi dovrebbero votarla?
«Perché ho esperienza, capacità di ascolto e so tenere unito un gruppo per raggiungere un obiettivo».
Lunedì 4 ottobre alle ore 15 si chiuderanno i seggi. Alle 15.05 Antonella Parisotto cosa farà?
«Prenderò il cane e andrò a rilassarmi, facendo un giro dietro al castello».