Un pozzo in ricordo di Moretti, a Linate raccolti 3mila euro

Il ricordo del sindaco Augusto Moretti e un’associazione locale come Charity in the world, da sempre attiva per aiutare le persone in difficoltà ovunque esse si trovano. Un binomio che si è tradotto in una cena di beneficenza tenutasi nella serata di sabato scorso, con lo scopo di raccogliere fondi al fine di realizzare un pozzo in Africa proprio in memoria del primo cittadino scomparso prematuramente lo scorso 12 maggio.
A organizzare l’evento, che si è svolto, presso l’oratorio di Linate, naturalmente Charity insieme al Comitato della frazione, Pro Peschiera Borromeo. Ancora una volta la risposta della gente è stata straordinaria, centinaia i peschieresi che hanno voluto prendere parte  per cenare in compagnia, ascoltare musica, ballare, partecipare a una sottoscrizione a premi, ma soprattutto manifestare l’affetto nei confronti di Moretti e la volontà di creare qualcosa di concreto e di utile che lo possa ricordare anche lontano dai confini peschieresi. Tra i presenti anche il vicesindaco Stefania Accosa, in rappresentanza dell’amministrazione, e la moglie di Moretti, Elena Grioni.
Per allestire una cena di questa portata è stata necessaria anche l’adesione di tanti volontari che di certo non si sono tirati indietro, Anche in questo caso, la macchina organizzativa si è confermata collaudata ed efficiente. Come anticipato, le donazioni raccolte (pari a 3.063 euro) saranno utilizzate per la costruzione di un pozzo nel villaggio di Padre Julian di Gbozo Zbe’ in Togo, nella zona rurale, una comunità di circa un migliaio di persone, soprattutto bambini che in questo modo beneficeranno di acqua pulita e potabile. «È ancora lunga la strada per la realizzazione del pozzo» ha spiegato Alberto Brattoli, fondatore di Charity in the world, «ma sicuramente quanto abbiamo raccolto in questa serata faciliterà il cammino verso la sua riuscita. E quando lo costruiriemo, una targa a nome di Augusto Moretti verrà posizionata accanto. Ci penseremo noi direttamente. Per queste persone non avere una fonte d’acqua potabile e pulita significa aumentare in modo drammatico il rischio di contrarre malattie come la malaria e il colera. Per i bambini più piccoli può significare anche la morte».