21 Giugno 2019

Hanno preso il via i lavori di restyling per l’apertura del consultorio familiare tanto voluto dall’amministrazione comunale attuale. Il servizio, assente a Peschiera Borromeo dal 2013, anno in cui chiuse i battenti il consultorio collocato all’interno dell’ex Asl, ha avuto il beneplacito di Ats, Agenzia per la Tutela della Salute, ente regionale che ha dato parere positivo alla progettazione esecutiva messa in campo dagli uffici tecnici competenti.
«È stata fatta una manifestazione d’interesse per identificare la realtà che avrebbe gestito lo spazio», racconta il sindaco, Caterina Molinari. «L’unica società ad aver risposto è stata la fondazione Centro per la Famiglia, a cui abbiamo potuto affidare direttamente il compito fino al 2028. I gestori si occuperanno di fornire servizi alla popolazione in cambio dell’uso dei locali per i quali pagheranno un canone che, in virtù dei regolamenti vigenti, verrà abbattuto del 90% rispetto ai prezzi di mercato. I servizi saranno gratuiti e rivolti all’intera cittadinanza e prevederanno consulenze in ambito ginecologico-ostetrico e in quello psico-sociale».
Consulenti familiari, consulenti etici, pedagogisti, assistenti sociali, avvocati e mediatori familiari: saranno moltissimi i professionisti che la fondazione metterà a disposizione dei cittadini e, anche se per ora non sono ancora stati definiti del tutto, i servizi che la struttura proporrà sapranno spaziare in più aree di competenza e rispondere a moltissime esigenze. Per ora sappiamo che verranno svolte attività consultoriali rivolte ad adolescenti, adulti e neogenitori, e verranno promossi percorsi formativi sia nelle scuole che sul territorio.
«Siamo molto orgogliosi di poter dire che i lavori per sistemare i locali di via 2 Giugno, dove sarà ospitato il consultorio, sono stati tutti a carico del Comune con le sue sole forze», continua Molinari. «I lavori finiranno presumibilmente a settembre, ma per l’apertura dovremo aspettare che la fondazione sposti l’accreditamento dalla sua vecchia sede di San Giuliano Milanese. Siamo comunque molto soddisfatti per aver riportato in città un servizio necessario e di cui sentivamo la mancanza. Purtroppo l’ultima riforma della sanità ci aveva privato di uno spazio di ascolto che ogni persona, adulto o ragazzo, merita». 
Mattia Rigodanza