13 Marzo 2020

Tutto sommato c’è chi l’idea di restare in casa l’accoglie in maniera favorevole. Stiamo parlando di M.M. ritenuto uno dei responsabili della bomba fatta scoppiare su un pianerottolo di una palazzina in via Dante, nell’ottobre 2017. La Corte d’Appello, infatti, ha accolto la richiesta del suo avvocato difensore, concedendo al suo cliente gli arresti domiciliari. M.M. era stato condannato a 6 anni e 4 mesi, pena ridotta in appello a 4 anni e 8 mesi. E adesso la possibilità di spendere questo periodo nelle sue quattro mura domestiche. La bomba fu posizionata davanti alla porta di casa di un ecuadoriano per un prestito usuraio non saldato. Doveva essere un segnale forte che, solo per un miracolo, non ha causato la morte di nessuno. L’ordigno, infatti, esplose all’1.30 di notte e a quell’ora tutti i condomini si trovavano nelle proprie abitazioni.