19 Ottobre 2018

Morte peggiore è difficile da immaginare. Lo scorso sabato mattina in via Carducci, a Seggiano, due autovetture e un autoarticolato hanno preso fuoco in un incidente, con i due conducenti delle macchine che hanno perso la vita tra le fiamme. L'esatta dinamica è al vaglio dei carabinieri. Secondo una prima ricostruzione erano le 5.40 del mattino quando Michael Schiavone, 25 anni di Sesto San Giovanni, vigilante a fine turno a bordo dell'auto di servizio sarebbe andato a sbattere contro il bisonte della strada. Nell'impatto  è rimasta coinvolta anche una Citroen C5, condotta da Constantin Cattomar, 44enne di origini romene, residente a Milano. In pochi attimi i tre veicoli hanno preso fuoco. E mentre il conducente dell'automezzo è riuscito a uscire dalla cabina, i due automobilisti sono rimasti imbrigliati tra le fiamme, morendo carbonizzati.  I soccorsi sono stati immediati, ma non sono serviti a salvare le loro vite. Sul posto carabinieri, personale medico del 118 e i vigili del fuoco che hanno avuto il compito, tutt'altro che facile di domare l'incendio. Inoltre il bisonte della strada ha terminato la sua corsa contro la cancellata dell'azienda Silanos, leader nella produzione di lavastoviglie industriali. Danneggiando seriamente la struttura. Il titolare, Marco Silanos, è stato svegliato in piena notte dalla telefonata del custode, completamente sotto schock. «Già essere tirato giù dal letto a quell'ora è uno spavento» racconta. «Poi quando il custode mi ha detto che stava andando a fuoco l'azienda, potete immaginare il colpo che mi è preso. Mi sono precipitato immediatamente in via Carducci. Quando sono arrivato, le fiamme non erano ancora state domate del tutto, ma si è intuito subito che la tragedia vera non riguardava la mia ditta». Sul luogo dell'incidente anche il sindaco Ivonne Cosciotti e il vice Saimon Gaiotto, che si sono voluti accertare di persona quanto fosse accaduto. «Per quanto ci riguarda è andata bene», prosegue Silanos. «Abbiamo subito il danneggiamento della facciata, ma il vero problema è stato levare tutta la fuliggine che si  è infilata ovunque. Per non dire del fumo e della puzza di bruciato. Da un punto di vista della produzione, il contraccolpo c'è stato. Sabato, infatti, non abbiamo lavorato e anche lunedì abbiamo zoppicato. Tuttavia siamo stati fortunati. Se il camion non si fosse fermato contro la cancellata, ma avesse proseguito la sua corsa, avrebbe sfondato il portone del carico e scarico, infilandosi nell'azienda. E allora sì, che l'incendio sarebbe stato devastante anche per noi».