08 Luglio 2020

Brillante operazione della squadra Mobile di Milano che ha chiuso il cerchio intorno a una banda di rapinatori, culminata con l’arresto di 5 persone che usavano i campi nomadi come base e come nascondiglio una volta messi a segno i colpi. Secondo gli inquirenti, i cinque erano dediti a rapine portate avanti con metodi violenti. Nel loro mirino bancomat nell’hinterland milanese ricorrendo alla tecnica dell’esplosione con acetilene, ma anche auto di lusso, che spesso usavano per mettere a segno altri colpi nei confronti di rappresentanti orafi in trasferta. E proprio il tentato assalto a due orafi romani che, il 10 dicembre 2019, avevano preso parte a un evento a Novegro, ha dato l’impulso decisivo alle indagini. I due gioiellieri erano da poco usciti da un albergo di Pioltello quando, a bordo della loro auto, sono stati speronati da un Raptor. Il tentativo di bloccarli non è però andato a buon fine. In quell’occasione i poliziotti hanno notato l’identico modus operandi di una rapina simile portata a termine il giorno prima ai danni due gioiellieri appena usciti da una fiera a Rho. Un colpo che aveva fruttato monili rinascimentali e orologi per un valore di 415mila euro. A quel punto gli investigatori hanno compiuto verifiche sulle utenze telefoniche agganciate nelle cellule dove i due raid sono stati effettuati, risalendo a due numeri interessanti, quelli di C.B, 25 anni, residente nel campo nomade di via Chiesa Rossa, a Milano, e già noto alle forze dell’ordine, e di A.L., 32 anni, residente nel campo nomade di via Marturano, anche lui un volto noto. I loro profili corrispondevano ai potenziali rapinatori. I loro cellulari sono stati così messi sotto intercettazione e molto presto la polizia ha avuto la conferma delle loro attività illecite. A metà febbraio quattro i colpi messi a segno dalla banda, che rapinano altrettante auto di lusso, arrivando a picchiare i loro proprietari, e fanno saltare in aria un bancomat a Trezzano che frutta oltre 60mila euro di bottino. Una volta raccolte prove a sufficienza, la squadra Mobile ha deciso di intervenire. Sei le ordinanze di custodia cautelare emesse, cinque andate a buon fine. Ancora ricercato, invece, il sesto, R.S., 45enne residente nel campo nomade di via Marturano, ma resosi irreperibile.