14 Aprile 2017

Da mesi la polizia locale lo pedinava e intercettava le sue telefonate. Un lavoro capillare che alla fine ha portato all’arresto di un egiziano 27enne, soprannominato “macellaio” per via della sua professione ufficiale, considerato un vero e proprio “capo” dello spaccio nel quartiere Satellite, ma anche nei Comuni limitrofi. Durante l’operazione i vigili hanno tratto in arresto anche un italiano 35enne incensurato e sequestrato 8 chili di droga, un quantitativo che sul mercato avrebbe fruttato intorno ai 50mila euro. Le operazioni sono durate parecchio tempo perché i due si muovevano con grande cautela. L’italiano, infatti, non avendo precedenti penali si occupava personalmente dell’acquisto della droga. Dopodiché, per contattare l’egiziano, usava un numero di telefono intestato a un prestanome che utilizzava solo ed esclusivamente per questi affari. E non è stato per nulla facile per i ghisa riuscire a ricostruire questo giro. Le continue chiamate con il “macellaio” alla lunga però hanno fatto capire che la sua fedina penale sarebbe rimasta pulita ancora per poco. E giovedì mattina, una volta avuta certezza della loro attività illecita, è scattato il blitz. I due sono infatti stati bloccati e arrestati. A incastrarli in maniera definitiva l’ingente quantitativo di droga rinvenuta nell’appartamento dell’italiano. Un vero e proprio deposito di sostanze stupefacenti. Oltre a bulbi da lavorare c’erano panetti di hashish e marijuana, ma anche singole dosi pronte per essere piazzate da lì a poche ore. Per loro manette e porte del carcere di San Vittore che si sono aperte con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti a scopo di spaccio. Il doppio arresto non ha però messo la parola fine alle indagini. La polizia locale, infatti, è convinta che nell’organizzazione ci fossero altre pedine e nelle prossime ore potrebbero esserci novità importanti.