21 Febbraio 2020

La recente sentenza in Appello, che ha assolto a livello penale l’ex consigliere comunale Adriano Alessandrini, per le presunte “spese pazze” effettuate ai tempi in cui era sindaco di Segrate, ha scatenato il Polo per Pioltello. La civica, che insieme al centrodestra candidò, senza fortuna, proprio Alessandrini a sindaco per Pioltello, ha emesso un comunicato in cui accusa l’attuale maggioranza di aver strumentalizzato le sue vicende giudiziarie, esplose in campagna elettorale “puntuali come un orologio svizzero”. Tra i passaggi che si leggono: “le liste in appoggio alla candidata Cosciotti utilizzarono la notizia del procedimento come un grimaldello per scardinare una candidatura autorevole”; “in questi quasi 4 anni di amministrazione Cosciotti a Pioltello (così come Micheli a Segrate) sindaco e vicesindaco hanno risposto a ogni critica con il paravento del procedimento ad Adriano”; “in questi anni Adriano non ha potuto svolgere il ruolo di consigliere comunale a Pioltello perché assorbito dalla difesa penale da accuse ingiuste e infamanti”; “il tempo è sempre galantuomo. Le condanne di chi ha effettivamente preso tangenti a Pioltello stanno a sinistra, le assoluzioni stanno a destra. Giusto per restituire onore alla verità”; “ci basta la conferma di aver creduto, sostenuto e difeso una persona perbene che oggi abbracciamo perché ritrova la serenità che merita. Il resto è miseria e, come sapevamo, non risiede dalle nostre parti”.
Frasi pesanti, che difficilmente sarebbero rimaste prive di replica. E puntualmente è arrivata. A prendersi carico il vice sindaco Saimon Gaiotto, con un lungo post sulla sua pagina Facebook. Eccone i passaggi principali: “Non ho mai negato la mia amicizia con Adriano. Sciocco e meschino sarebbe stato fare il contrario. Adriano viene oggi prosciolto in sede penale dalle accuse di “arricchimento personale” nell’uso della carta di credito del Comune di Segrate, ma condannato dalla giustizia amministrativa a rendere parte dei soldi. Bene, da amministratore locale, oltre che da amico, sono sinceramente contento che un ex collega ne sia uscito quasi pulito. Ciò che questa assoluzione non può assolutamente cancellare, perché ormai affermato dalla magistratura contabile, è che l’azione “alla grande” di Adriano era oltre le possibilità economiche di Segrate. E il problema di un amministratore non è, sia chiaro, pensare in grande per la propria città. (...) Ma l’arduo compito di chi governa è quello di creare condizioni concrete affinché quella visione si realizzi. Realizzarla senza poterselo permettere è il segno di una grande debolezza, umana prima che politica. Ed è il male di questo paese oltre che la colpa peggiore di gran parte della classe politica: l’irresponsabilità. E in questo Adriano è pienamente colpevole. Quanto al suo passaggio per Pioltello, chiariamoci bene. Adriano viene candidato per la necessità del centrodestra pioltellese di presentare un candidato che possa sembrare capace dopo l’imbarazzante e indegna esperienza della giunta Carrer caduta dopo soli 10 mesi senza riuscire neanche a tagliare l’erba. Il suo supposto amore per Pioltello è pari a quello che ha per Cassina, Melzo, Trezzo e... Pantelleria. All’epoca i suoi guai giudiziari, sia in sede penale che amministrativa, non erano neanche incominciati. (...) E vincemmo le elezioni sul piano della politica, delle proposte e della dignità della città. Ciò di cui invece si discuteva in campagna elettorale era proprio di questo strano innamoramento per Pioltello casualmente successivo alla candidatura a sindaco e non precendete e così, durante un dibattito pubblico, la nostra sindaca gli chiese cosa avrebbe fatto in caso di sconfitta. “Starò 5 anni in consiglio” fu la risposta. Peccato che in consiglio è venuto ben 2 volte su 29 sedute (neanche il 7% di presenze) e poi si è dimesso senza neanche scusarsi. Che vergogna. (...) Ma politicamente resta alla storia la sua irresponsabile gestione amministrativa di Segrate, che paga l’onta di essere stata vicina al default e che solo la giunta Micheli è stata in grado di salvarla, oltre alla vergonosa mancanza di rispetto nei confronti di Pioltello, una città che ha avuto, pensate un po’, solo la colpa di non volersi far mandare il primo cittadino da fuori e pensato di poterselo scegliere tra i suoi ben 37mila residenti. Si chiama orgoglio. Quanto al centrodestra pioltellese, hanno finto di non conoscerlo per mesi. Ora provano a darsi un tono. Scarsi erano e scarsi restano”.