15 Novembre 2019

Argomenti che nel 2019 ci si aspetta di aver superato, ma che rappresentano ancora una ferita nel sistema del lavoro italiano. Parliamo delle donne e della difficoltà che vivono quotidianamente, tra disoccupazione, lavoro pagato meno rispetto agli uomini, nonché molestie e violenze che spesso sono costrette a subire. Si è parlato di queste delicate tematiche domenica 10 novembre presso Cascina Dugnana. L’evento, organizzato da A.Li.D.A., aveva come titolo  “Chi non si muove non può rendersi conto delle proprie catene”. «È stato un incontro importante e ricco di contenuti» racconta Betty Collura, presidente dell’associazione. «Abbiamo unito con successo la discussione con le performance a cura di TeatroInBolla, in cui alcune donne hanno scritto e interpretato testi molto toccanti sulla condizione femminile». Il dibattito ha preso spunto dal inchiesta “Oro Rosso” della giornalista e fotografa Stefania Prandi, un reportage sulle donne che raccolgono e confezionano cibo in tre paesi affacciati sul Mediterraneo, Italia, Spagna e Marocco. «Il tema del lavoro femminile è ancora un tabù» prosegue Collura, «quello che dovrebbe essere un diritto e un elemento di autodeterminazione, resta una delle più grandi difficoltà che le donne vivono, con differenze tra il nord e il sud Italia, e punte che toccano solo il 30% di occupazione. E poi c’è la questione della maternità: secondo l’ispettorato del lavoro, sono 50mila le donne che nel 2018 hanno dovuto lasciare il lavoro per occuparsi dei figli, 5,5milioni quelle che rinunciano alla maternità. Numeri che dovrebbero far riflette e spingere chi di dovere a trovare delle soluzioni».  
Eleonora D’Errico