22 Settembre 2017

Sarà l’autopsia, disposta dall’autorità giudiziaria, a fare maggiore chiarezza. Attendiamo il riscontro autoptico, prima di pronunciarci. Quello che per ora posso dire è che al momento non abbiamo ricevuto alcuna notifica di reato. Se poi arriverà nelle prossime ore, questo non posso certo saperlo». A parlare è Mario Alparone, direttore dell’Asst di Melegnano e della Martesana, all’indomani della morte di Rocco Sellitto, pioltellese di 49 anni, deceduto all’ospedale Uboldo di Cernusco sul Naviglio una settmana fa. La mattina del 13 settembre l’uomo si era recato al pronto soccorso del nosocomio con una ferita infettata al braccio sinistro. Da una settimana circa era sotto antibiotico che evidentemente non aveva fatto effetto. I medici l’hanno tenuto sotto osservazione, poi in serata, a seguito di un peggioramento del suo stato di salute, hanno deciso di operarlo. L’intervento è terminato intorno alle undici e il personale sanitario ha confermato che era andato tutto bene. «La nuova e fatale crisi è arrivata nella mattinata del 14 settembre, ben otto ore dopo l’intervento chirurgico», conferma Alparone. Sellitto è stato ricoverato in terapia intensiva, ma ogni tentativo di salvargli la vita è risultato inutile.
«A questo punto parlare di responsabilità appare prematuro. La nostra indagine interna ha confermato che i medici hanno compiuto il loro operato in maniera regolare. Ripeto, senza il riscontro autoptico è inutile azzardare qualsiasi ipotesi su cosa possa essere accaduto. Posso solo aggiungere la mia vicinanza, e quella di utto il personale medico, ai parenti della vittima». Tuttavia, secondo indiscrezioni, proprio i familiari di Sellitto avrebbero sporto denuncia nei confronti dell’ospedale.