15 Febbraio 2019

Anche quest’anno  ha preso il via l’iter di accoglienza previsto dal progetto Chernobyl dell’associazione 26 aprile. «Siamo allo step cruciale, per creare il gruppo di famiglie che, a giugno, ospiterà alcuni bambini bielorussi», spiega Valeria Croce, vicepresidente dell’organizzazione. «Le persone che si renderanno disponibili verranno introdotte in un cammino di aggregazione e formazione col quale daremo loro gli strumenti per affrontare questa esperienza nel modo più costruttivo». Grazie al progetto, i bambini colpiti dalle contaminazioni che dall’86 infestano quella zona dell’Europa, avranno la possibilità di passare un mese in Italia tra attività ricreative e gite all’aria aperta, in modo da ridurre il livello di radiazioni del loro corpo del 50%. «Una vera assicurazione sulla vita di questi giovani», commenta Croce. «L’iniziativa permette alle famiglie coinvolte di fare qualcosa di concreto ricevendo in cambio un bagaglio umano unico. Ci mancano 5 famiglie, poi si entrerà nella fase preparatoria all’accoglienza. Grazie alle iniziative di autofinanziamento possiamo garantire la copertura delle spese di viaggio dei bambini, i pranzi nel centro estivo e i costi della settimana in cui li porteremo al mare. Un progetto che non gravar sulle famiglie ospitanti», Per chi fosse interessato c’è il sito, www.26aprile.it, altrimenti si potrà partecipare all’incontro del 22 febbraio all’oratorio di Seggiano.
Mattia Rigodanza