13 Luglio 2018

Quando i carabinieri hanno deciso di perquisire l’appartamento, l’obiettivo era di verificare una situazione di occupazione abusiva. Mai avrebbero pensato di trovarsi davanti un ricercato in Corea del Sud per un mandato di cattura emesso nel 2016 in seguito a un furto aggravato commesso nel 2014. I carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Cassano d’Adda, in collaborazione con la locale tenenza, sono entrati in azione lo scorso sabato.
Nel mirino un’abitazione di via Cimarosa, nel quartiere Satellite, occupata abusivamente da alcuni stranieri. Per la precisione al suo interno si trovavano 5 colombiani, di età compresa tra i 62 e i 31 anni, tutti sprovvisti di regolare permesso di soggiorno. Per loro la situazione si è complicata anche a seguito del ritrovamento nella casa di un computer e di due hard disk rubati la sera precedente all’interno di un’autovettura aziendale che si trovava parcheggiata a Cernusco sul Naviglio. Al termine degli accertamenti, i militari riuscivano a risalire al legittimo proprietario del materiale informatico e provvedevano a restituirgli la refurtiva. I cinque sono stati così denunciato
per occupazione abusiva e ricettazione in concorso. Ma per uno di loro i guai non sono finiti qui.
Una volta sottoposti i loro nomi al terminale, è infatti emerso che sul 62enne pendeva un provvedimento di arresto provvisorio ai fini estradizionali. Il sudamericano, infatti, quattro anni prima si era reso protagonista di un furto in Corea del Sud. Precisamente ai danni di una signora a cui aveva rubato la borsa. Due anni dopo il mandato di ricerca internazionale per furto aggravato. Gli uomini dell’Arma, dopo le consuete pratiche burocratiche, lo hanno accompagnato al carcere di San Vittore, in attesa di espletare le pratiche per la successiva estradizione. I suoi connazionali, invece, sono stati condotti negli uffici della questura di Milano per avviare la procedure di espulsione dal territorio nazionale.